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Come uno sposo

Effimera la fama del tuo nome, nulla la mia. Ci ritroviamo a ogni luna nuova lontano dallo sguardo di tua moglie. Ti sfilo le mutande ed entro in te senza barriere come uno sposo.

Mi sei mancato

I nostri corpi sudano sul letto sfatto. La penombra ci divide piano. Lei ĆØ al mare con il bambino. Tu hai voglie arretrate. Il temporale  rende la notte più notte. Il fresco ci ricarica. Mi sei mancato. Lo ammetto.

Ecco perchƩ ti piaccio

Ti piace il maschio che ti apre, ti abusa, ti rompe. Ti piace il maschio che te lo mette e ci resta finchĆ©  ne ha voglia. Ti piace il maschio che ti maltratta e ti coccola subito dopo. Ecco perchĆ© ti piaccio.

Sul ponte di Londra

Mi hai chiamato da Londra.  Eri sul ponte e hai avuto paura. La tua voce tremava ancora. Sei stato sfiorato dalla Morte. “Correva armato verso di noi.  Mi sono pisciato nelle mutande. Pensare che per mio figlio sono un eroe!”. Ridi amaro. E dopo un breve silenzio “Mi vergogno tanto”.

Bastardo vero

Chiacchieriamo tra i  vialetti alberati. Un ragazzo si avvicina “Facciamo un selfie?” rispondi “Certo!” posa sorriso fatto. “Stendili tutti” alza il pollice e si allontana contento. “Sapesse delle nostre foto hot!” e strizzi l’occhio. “Non sei un calciatore: ti ha giĆ  dimenticato!” “Sei un bastardo vero, per questo ti voglio”.

Pace fatta

In mutande balliamo in salotto. Tu in mezzo  e io e il tuo giovane amico  ai lati. Tua moglie ci guarda e ride. Siamo buffi e sexy lo vedo dai suoi occhi. Poi si alza e ti abbraccia. Ballate. L’accarezzi. Ti bacia. Pace fatta. Siete felici. Vi lasciamo soli. Ci isoliamo e anche noi  festeggiamo.

Pianto muto

Ti sei stretto a me e hai pianto. Un pianto virile, muto. Hai pianto e mi si ĆØ sciolto il cuore.  E non sapevo che fare che dire. Ti sei soffiato il naso, asciugato il volto e hai spiegato il pianto. Poi mi hai sorriso: “Anche tu sei  la mia famiglia”

Con la testa sul cuore

Ti cavalco con foga e ripeti come un mantra che ti sto rompendo il culo rompendo il culo. Poi ci stendiamo e riprendiamo fiato. “Vederti venire dentro di me ĆØ stato bello” mi sussurri con la testa sul mio cuore. Mi coccoli come fossi il tuo bambino. Mi sento importante.

Come la prima volta

La leggera peluria  che ti ricopre i glutei si bagna di sudore mentre ti alleni. Gli addominali  si tendono e si gonfiano i pettorali. Fai la sauna per rilassarti e mi inviti a entrare. Accetto. Sudiamo assieme come la prima volta. E anche ora  allunghi la mano .

Uomo Bianco

“Grazie Padrone che mi fai fare festa” mi scrive il negro in chat. Le umiliazioni che gli impongo sono la prova che mi occupo di lui. Io Uomo Bianco.

Muscoli 2.0

“Posso venire alle 15 e 18? Ho visto le tue foto sullo smartphone del campione”. Non perdiamo tempo e ci mettiamo nudi sul divano. “Hai davvero un bel bestione” menti mentre mi percorri con la lingua e la infili nella mia back door. Poi torni all'hard disk e porti a termine il download. Vai via e mi resta addosso l’odore dei tuoi muscoli.

Secondo round

“Lo so che ne scriverai. Lo so” dici ridendo. Hai paura di me, ma sei nel mio letto. Provi dolore, ma chiedi di non smettere. Non vuoi farlo, ma lo fai con gusto. “Voglio succhiarlo al negro” confidi. In serata il campione mi chiede di te. Vuole i  dettagli e pretende la sua parte. Succhia fino al termine del secondo round.

Black slave in palestra

Il tuo corpo d’ebano cesellato in palestra profuma di oli africani. Nel tuo italiano incerto mi chiedi se ricordo e sei felice per il mio “Certo, negro!”. Il campione mi guarda sorpreso. Capisce e gli  si gonfia il sospensorio. Ti inginocchi e con voce bassa “Padrone ordina quello che vuoi”. Eseguo. _________________ Leggi: Black slave

Brindiamo alla VeritĆ 

Tuo figlio gioca felice con il tuo giovane amico. Vi rassicuro che presto ne avrete un altro: siete giovani e forti. Tua suocera sputa veleno su di noi. Il tempo si ferma. Riparte quando tuo padre lascia cadere un: “In caserma anche io mi sono divertito”. Brindiamo alla VeritĆ  e a un anno migliore.

Bestemmi e lacrimi

Mi implori di essere feroce. Ti scotto la pelle con la cera. Dai pettorali scendo verso l’addome e giungo al sesso. La candela si scioglie rapida.  Sussulti e bestemmi e lacrimi:  “Ha perso il bambino: aborto spontaneo”.

Il padre che ho sempre cercato

Il tuo giovane amico ĆØ tornato. Con me ha festeggiato l’esame superato. Abbiamo brindato, l’ho piegato e gratificato. Quando mi ha raccontato che con te ĆØ stato sgarbato, l’ho sgridato e sculacciato. Col culo tutto arrossato ha confessato: “Sei il padre che ho sempre cercato!”

Trasferta

Qui la neve ha un  suono più netto. Lo ascolto mentre ti aspetto. Questo anonimo monolocale mi inquieta. Poi entri, mi baci, ci scaldiamo. Ordiniamo una pizza. Guardiamo un film. Rifacciamo l’amore. Dormiamo cullati dal fitto rincorrersi dei fiocchi di neve.

Sparring partner

“Ha letto il Romanzetto e si ĆØ incuriosito”. “Non ho esperienze” premette il tuo giovane amico. Il naso ancora intatto. La primavera negli occhi. I muscoli tesi e nervosi. ƈ bello. Vi ammanetto. Vi eccitate. Vi dite innocenti. Vi punisco. Vi piace. Mi piace. Prima di andare mi chiede: “Posso tornare anche da solo?”

Alla nostra maniera

Sei caldo, stropicciato  e un po’ ammaccato. L’altro era un tipo tosto e cattivo, ma lo hai steso. Steso nel lettone chiedi coccole. Te ne faccio.  Si risvegliano i sensi e ci vincono. Ti premio  alla nostra maniera.

Rotocalco

Siete belli sul rotocalco. La tua mano forte sul suo ventre. L’annuncio della gravidanza. Il suo sguardo di sfida: gli darò ciò che tu non puoi. Siete belli sul rotocalco. Il campione e la sua sposa. Rassicuranti.