Mary
L'auto scorreva veloce e silenziosa sulla monorotaia magnetica, diretta al mare. La TV di bordo trasmetteva un telefilm insulso che i gemelli fingevano di guardare. Il posto accanto a quello del conducente, per la prima volta, era vuoto: Mary era partita e non sarebbe tornata mai piĆ¹. Era passato un mese da quando lei li aveva lasciati e lui sentiva nel cuore una pesantezza insopportabile, umanamente insopportabile. Prima di imbarcarsi, Mary gli aveva detto: «Tra un mese porta i gemelli al mare e di' loro tutta la veritĆ ». «Credo che siano ancora troppo piccoli per capire», aveva ribattuto lui. «Non sottovalutarli mai, ricordalo sempre. Capiranno» aveva, allora, affermato Mary. Lui aveva piegato il capo, aveva sorriso e poi, con le lacrime agli occhi, aveva chiesto: «Devi proprio andare?». «Lo sai, ĆØ stabilito... D'altronde, lo hai saputo fin dall'inizio... Non ti ho mai nascosto nulla: al momento opportuno io sarei tornata a casa e tu avresti provveduto alla crescita d