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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Il 7 dicembre sarò a Stoccolma per parlare di Quasimodo

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Quest’anno ricorre il 60esimo anniversario dell’assegnazione a Salvatore Quasimodo del Premio Nobel per la Letteratura. Nell'ambito delle celebrazioni della ricorrenza, il 7 dicembre prossimo all'Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma si terrà una conferenza (alla quale parteciperò come relatore), seguita da un concerto. Alla conferenza parlerò delle reazioni che suscitò in Italia la notizia dell’assegnazione del Premio Nobel a Quasimodo e, dato che la manifestazione si intitola Musica… per un Nobel , tratterò anche il legame di Quasimodo con il mondo della musica colta.  Il poeta, infatti, fu docente al Conservatorio di Milano e librettista: scrisse, infatti, i libretti per il Billy Budd musicato da Ghedini; Orfeo - Anno Domini MCMXLVII musicato da Ramous e L'amore di Galatea musicato da Lizzi. Nei prossimi giorni mi concentrerò sul testo del mio intervento, ma sarà inevitabile tornare spesso con la mente al mio primo viaggio a Stoccolma del marz

Quando sono stato alla Princeton a parlare di Quasimodo | Post nostalgico

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Annuncio del convegno su "L'Indice dei libri del mese" Oggi Google mi ha segnalato un pezzo nel quale vengo nominato come uno dei relatori del convegno internazionale Salvatore Quasimodo. Nel vento del Mediterraneo che si tenne alla Princeton University il 6 e 7 aprile del 2001. Ero stato invitato dall'illustre professore Pietro Frassica che poi ha pubblicato gli atti del convegno con la Interlinea edizioni. Il programma del convegno Il 6 aprile , all'interno  del Dipartimento di lingue e letterature romanze dell’Università, tenni una relazione dal titolo Quasimodo tra teatro fatto e teatro visto ; mentre, la sera, alla Maclean House ho presentato il recital Salvatore Quasimodo: operaio di sogni tenuto da Alessandro Quasimodo . Ricordo con commozione che quella sera mio zio Ruben Kornfeld venne apposta da New York per vedermi e abbracciarmi.  Lo vidi entrare in sala proprio mentre stavo presentando il recital e, accortosi della mia emo

Guardo solo le figure | Testi vs Immagini

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Ho l’impressione, forse erronea, che i testi , specie quelli di una certa lunghezza, siano sempre meno capiti dai navigatori medi del Web. Una diffusa incapacità di comprensione che salta agli occhi leggendo i commenti generati da scritti di una certa complessità. Forse, le ragioni di tale preoccupante difficoltà di interpretazione andrebbero ricercati > sia nella sempre maggiore bassa scolarizzazione di chi “abita” il Web;  > sia nell'analfabetismo di ritorno assai diffuso in Italia; > e sia nel fatto che leggere un testo lungo sugli schermi degli smartphone non è l’ideale in quanto, per varie ragioni, si rischia di perdere spesso la concentrazione necessaria per comprendere concetti complessi. Ciò detto, forse non è un caso che sul Web spopolino le immagini . Le ragioni di tale successo sono molteplici.  Tra esse ricordo: > il potere evocativo ed esplicativo delle immagini; > il fatto che, generalmente, esse possono essere comprese in ogn

Quando un etero ti chiede di provare

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Cosa rispondere a un eterosessuale che chiede a un amico gay di provare a fare sesso con un altro uomo? Ho suggerito una risposta su Parole GLBT .

Preferisco Telegram | Ecco perché

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Come molti, anche io uso più di un servizio di messaggistica. Tra quelli che adopero con maggior frequenza ci sono Telegram, Whatsapp e Messenger di Facebook. Tra i tre quello che preferisco è senza dubbio Telegram . Lo è per vari motivi. Ne indico tre. 1️⃣ Innanzitutto non è legato a un numero di cellulare: volendo, basta diffondere il proprio username e si può subito interagire con gli altri iscritti al servizio. 2️⃣ In secondo luogo si può usare l’app nativa di Telegram indipendentemente dal device che si sta utilizzando.  In altre parole, non importa se in quel momento si è davanti al computer, con il tablet o lo smartphone: i messaggi arrivano ovunque, sincronizzando tutti i device automaticamente. 3️⃣ Infine si possono creare dei canali di distribuzione a cui possono iscriversi tutti, senza limiti numerici di utenti, oltre a creare gruppi con 200000 membri. 💬📣 Non mi resta che dire che il mio username è @daniloruocco e il mio canale di dis

La Scrittura per immagini

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Negli ultimi giorni ho diffuso nei miei profili social una serie di immagini dedicate alla scrittura creativa e all'essere uno scrittore così come li intendo io. Di tale prima serie di immagini, ne ho scelte 4 da riproporre qui.

Scrivo con parole che scottano

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Maschio Alfa. I corpi di Cristo è arrivato su Amazon Italia e io voglio condividerne qui la Prefazione . _________________________ So scrivere solo in prima persona. Non è vero, esagero. Scrivo in prima persona solo la narrativa e neppure tutta. Scrivo in prima persona molta della mia narrativa.  Ecco, forse così va meglio. Scrivo in prima persona perché mi immedesimo nei miei personaggi. Li vivo, prima ancora di dar loro la parola. Le mie parole che diventano le loro. O, forse, sono le loro parole che diventano le mie... Direi che i miei personaggi si impossessano di me. Vengo catapultato nelle loro storie. E le spio come fossi un voyeur . Scrivo in prima persona perché le loro sono storie personali. Molto personali: intime. E usare la terza persona per raccontare una storia intima è da asettico documentarista. E io non lo sono. Io faccio mie le loro scelte di vita. Le loro esistenze. Ecco perché sento l’urgenza di scriver

L'irrazionale razionale

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La vita reale è imprevedibile e irrazionale. Di conseguenza, ogni giorno andrebbe sempre vissuto appieno e con la consapevolezza che potrebbe essere l’ultimo. Eppure ci comportiamo come se la nostra vita fosse prevedibile e interminabile e programmiamo il futuro con largo anticipo. E nel costruire il futuro - immaginandolo a nostro uso e consumo - elaboriamo planning che ci piace definire “razionali”. Il dirci razionali ci tranquillizza.  Allevia l’ansia; zittisce i sensi di colpa e modera il senso di impotenza. Ma la vita vera, nonostante i nostri sforzi di darle un senso, resta un vortice insensato di variabili incontrollabili e il pianificarla con largo anticipo è un gioco divertente, ma irrazionale. Anche la “semplice” pretesa di affrontare il futuro in base all'elaborazione dei dati esperienziali provenienti dal presente e dal passato è irrazionale! Per non dire che nel programmare il futuro si dà per scontato ciò che scontato non è: l’esserci. P

Dal libraio all'algoritmo

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Quando ero un ragazzo avevo due librerie preferite in cui mi piaceva passare del tempo a caccia di testi da leggere. I librai che le gestivano erano persone competenti che conoscevano bene i miei interessi e mi sapevano consigliare e indirizzare verso nuove letture. Non è eccessivo affermare che quei librai non solo mi hanno visto crescere, ma hanno anche contribuito alla mia formazione culturale. Oggi si fa fatica a trovare in una libreria persone che sanno riconoscerti e che, quando arriva una novità, pensano a te e te la tengono da parte per mostrartela alla prima occasione. Oggi, spiace doverlo scrivere, il libraio mi sembra, in genere, un lavoratore privo di competenze culturali di medio e alto profilo. Più che un libraio, è un commesso di libreria che è ben altra cosa dall'essere un libraio. Un libraio è un mediatore culturale tra l’autore e il lettore, al quale consiglia cosa leggere. Il commesso, invece, è soprattutto colui a cui si chiede un titolo e t

Le 4 fasi per confezionare un contenuto

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Lo ammetto: solo qualche anno fa avrei considerato superfluo scrivere le righe che seguono. Oggi no. Oggi scriverle lo ritengo essenziale, dato ciò che si legge sui social e perfino in libreria. Non parlo di contenuti, no, ovviamente no. Mi riferisco a come tali contenuti sono “confezionati”. Per offrire al mio lettore un prodotto di qualità, ho sempre seguito un percorso in 4 punti: Progetto | Redigo | Revisiono | Pubblico. 1. Progetto Un testo io lo Progetto. Intendo dire che, quando sento la necessità di comunicare qualcosa, penso sempre a come farlo, potendo, ad esempio, scegliere tra un tweet, un post sul blog o un testo molto più articolato, magari da diffondere tramite una pubblicazione autonoma.  Ma posso anche optare per un’immagine o un video che, in certe condizioni, considero “testi” a tutti gli effetti. Questa è anche la fase dell’eventuale ricerca di ulteriore documentazione per avere il quadro della situazione il più possibile aggiornato e ve