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Visualizzazione dei post da maggio, 2005

La normalità della e nella blogosfera

Navigando nella blogosfera ho avuto l’impressione che – almeno in Italia – la maggioranza dei blog pubblicati contengano i pensierini e i fatterelli quotidiani di adolescenti, ragazzi/e, e giovani adulti/e.  In altre parole, ciò che fino a poco tempo fa si scriveva sul proprio diario personale e si faceva leggere al massimo all'amico/a del cuore, oggi si pubblica su Internet nel proprio blog personale, in linea di massima dando a chiunque la possibilità di leggere ciò che vi è scritto. In definitiva, gli italiani che hanno aperto un blog hanno preso alla lettera ciò che esso designa: un web log (contratto in blog), ossia, appunto, un diario di bordo (log) in rete (web).  Ecco, allora, che sfogliando un blog dopo l’altro si possono leggere le giornate di un italiano medio: la scuola e il lavoro che non piacciono, i piccoli dissidi tra fidanzati e coniugi, le preoccupazioni per i figli e le incomprensioni con i genitori, l’elenco di ciò che rende felici e di ciò che, invece, d

Sei davvero tu?

Viviamo in una società sempre più sorvegliata/controllata, nella quale, per usare gli oggetti che ti appartengono, bisogna digitare delle password o farsi riconoscere: il computer, il bancomat e via discorrendo. Il bello e/o brutto è che tutto viene fatto con il dichiarato intento di tutelarci da cattivi intenzionati: è per verificare se ciò che vogliamo usare o il posto (reale o virtuale che sia) in cui vogliamo entrare ci appartengono... Insomma fidarsi è bene... con quel che segue. Quello però che insistentemente queste richieste di riconoscimento fanno (ripetutamente nella stessa giornata) è chiederci una cosa sola: «Sei davvero tu?» .

Quando il WI-FI non è roba da fichetti

Il WI-FI (Wireless Fidelity) è quella tecnologia che ci permette di collegare un pc (in genere un portatile) alla rete Internet senza bisogno di fili o collegamento telefonico (sfruttando la trasmissione a onde radio).  In pratica, attualmente, la si può sperimentare in posti ben determinati, di solito “ben” frequentati: sale d’aspetto business class degli aeroporti o alberghi a 4 o 5 stelle; insomma posti da fichetti… Nei Paesi in via di sviluppo il WI-FI è spesso una necessità: manca una vera e propria rete telefonica che consenta ai giovani studenti e ricercatori di navigare in Internet.  Ecco, allora, che – lo spiega bene un articolo di Alex Saragozza su «Il Venerdì di Repubblica» oggi in edicola – si ricorre al WI-FI per costruire ponti radio tra le Università (dotate di collegamenti a Internet via satellite) e computer collocati fuori dalle Università (spesso a chilometri di distanza).  Ma la vera “rivoluzione” tecnologica sta nel fatto che tali connessioni

Volatile in casa

In casa mia nel primo pomeriggio è entrato a razzo un uccellino che si è fiondato nella stanza in cui ero. Mi sono spaventato di brutto: non me lo aspettavo e mi sono subito venute alla mente le immagini di Gli uccelli di Hitchcock quando i gabbiani attaccano gli uomini... Credo, però, che il povero uccellino fosse più spaventato di me! Appena gli ho aperto la finestra della camera è schizzato fuori a velocità fotonica. Grazie al cielo non mi ha scagazzato per tutta la casa.