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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

Dalle Informazioni alla Conoscenza

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Dalle informazioni/nozioni alla Conoscenza Non è semplice definire cosa sia la Conoscenza. Sicuramente, tra i processi che attivano conoscenza c’è il mettere in relazione tra loro, in collegamento tra loro, le varie informazioni/nozioni di cui si è in possesso. In altre parole, le informazioni/nozioni vanno immaginate come fossero delle tessere di un puzzle da incastrare tra loro in modo da creare un'immagine unica e coerente.  Tale immagine è la Conoscenza. È necessario, però, saper distinguere quali tessere vanno utilizzate in un puzzle e quali in un altro, evitando di mescolarle tra loro.  Per far ciò, è necessario saper estrarre dal “rumore di fondo” le informazioni/nozioni coerenti con il contesto nel quale ci si sta “muovendo”. Ovvero, se una tessera è troppo fuori contesto, allora va maneggiata con molta cautela e va valutato se non sia il caso di considerarla inutile alla creazione dell’immagine a cui si sta lavorando. Le tessere fuori contesto, però, non vanno scart

Prigionieri del Tempo | Scena 7

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Leggi la Scena 6 Scena 7. Fran.: “Ettore, parlaci!” Ett.: “Ormai sono più di là che di qua… È una sensazione strana…” Giu.: “Ma stai bene o senti dolore da qualche parte?” Ett.: “Sto bene… Solo un po’ disorientato…” Fran.: “Ci credo!” Giu.: “Riesci a muoverti?” Ett.: “Di là sì… Sono quasi del tutto padrone del mio corpo, di là… Qui, invece… Mi sento evanescente, qui!” Fran.: “Si fa fatica a distinguerti!” Ett.: “Non essere triste o preoccupato: sto bene di là… Manca poco e sarò tutto intero…” Fran.: “Vorrei poter fare qualcosa… Anche solo poterti abbracciare!” Ett.: “Temo sia meglio per voi che restiate a distanza… Ma studiate il fenomeno: potrebbe essere utile per il progresso della Scienza!” Giu.: “Verremo a riprenderti!” Ett.. “Oh… Non so se è il caso… In fondo io appartengo al Tempo di là… Qui sono un clandestino… Un fuggitivo…” Giu.: “Ma che dici!” Ett.: “Sì: un fuggitivo dal mio Tempo e… un clandestino nel vostro…” Fran.: “Ettore non ti abbiamo mai considerato in questo modo! Mai

Prigionieri del Tempo | Scena 6

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Leggi la Scena 5 S cena 6. Gen.: “Dottoressa, avete processato la sequenza?” Dott.ssa: “Sì, generale.” Gen.: “Si tratta davvero di matematica?” Dott.ssa: “Sì e, secondo noi, si tratta di 3 sequenze distinte: la prima serve solo a farci capire che i primi 9 tasti bianchi della tastiera sono i numeri dall’1 al 9, mentre il primo tasto nero corrisponde alla virgola dei decimali. Gli ultimi quattro tasti della tastiera, invece, sono gli operatori matematici e l’ultimo tasto nero corrisponde all’uguale.”  Carlo: “Figo! Semplice e diretto! Peccato che ci abbiamo messo così tanto a capirlo!” Dott.ssa: “Non è la cosa più intuitiva di questo mondo… Ad ogni modo, ammesso che sia davvero come ho detto, allora la seconda sequenza è una semplice equivalenza, diciamo così, di controllo e, infine, l’ultima sequenza è la loro posizione esatta nello spazio e nel tempo.” Gen.: “Molto bene, dottoressa! Mi congratulo con voi… Ma, quindi, dove sono?” Dott.ssa: “Come abbiamo sempre supposto sono qui, e sono

Prigionieri del Tempo | Scena 5

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Leggi la Scena 4 Scena 5. Ettore: “Ha funzionato! Guardate: tre tasti del piano risultano abbassati! Come incollati!” Giu.: “Sì, è vero!” Fran.: “Ci deve essere uno schema: non credo abbiano incollato dei tasti a caso e, soprattutto, sono tasti che non usiamo per la sequenza!” Ettore: “Ve l’avevo detto che hanno capito che i suoni sono dei numeri!” Fran.: “Parrebbe proprio di sì… Ma la loro risposta non mi pare pertinente… Non mi convince!“ Giu.: “E invece sì, diamine, sì: è pertinente eccome, ma da un altro punto di vista, però!” Fran.: “Dici?” Giu.: “Ettore non ti offendi, vero?” Ett.: “Io? Perché dovrei offendermi?” Giu.: “Perché il tasto nero sei tu… Nero perché tu vieni dagli Anni Neri… Ne sono certo: il Nero sei tu, Ettore!” Ett.: “Ha senso!” Giu: “Quindi ci stanno chiedendo se il Nero è ancora tra noi… Sanno che stai svanendo… Preoccupante il fatto che lo sappiano anche loro!” Continua...

Prigionieri del Tempo | Scena 4

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  Leggi la Scena 3 Scena 4. Dottoressa: “Deve esserci un disturbo nel dislocamento, perché mi sono sfuggiti dei passaggi.” Gen.: “Nello specifico?” Dott.ssa: “Ettore Rana chi è?” Gen.: “Il professor Rana è a capo di questo Dipartimento di Ricerca e sta guidando il team che dobbiamo far tornare a casa.” Dott.ssa: “Ma stiamo parlando di quell ’Ettore Rana?” Gen.: “Esattamente!” Carlo: “Ma non era un famoso scienziato scomparso nel nulla un sacco di tempo fa?… Durante gli Anni Neri, credo di ricordare…” Gen.: “Sì, diciamo che le notizie ufficiali parlano di lui in questo modo.” Dott.ssa: “E le non ufficiali?” Gen.: “Il professor Rana era fondamentale per risolvere un’equazione relativa al dislocamento e… lo abbiamo prelevato.” Dott.ssa: “E perché non è stato riportato indietro come si fa in questi casi?” Gen.: “Perché ci ha chiesto di poter restare nella nostra dimensione temporale… Abbiamo valutato attentamente tutte le conseguenze e, in via del tutto eccezionale, abbiamo concesso al pro

Prigionieri del Tempo | Scena 3

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  Leggi la Scena 2 Scena 3. Francesco: “Guarda Ettore: hanno spostato lo sgabello!” Giuseppe: “Sì, lo hanno allontanato dal pianoforte!” Ettore: “Sanno che siamo qui! È un segnale per noi! Fran.: “Dobbiamo rispondergli e fargli capire che abbiamo ricevuto il messaggio! E dobbiamo farlo in fretta: Ettore stai… svanendo !” Gius.: “Potremmo variare la sequenza musicale, che ne dite?” Ett.: “No! Quella teniamola fissa, in fondo è una sequenza matematica: quando capiranno che non sono note, ma numeri, sapranno decifrarla e verranno a prenderci.” Giu.: “Ci devono prima arrivare a capire che non sono suoni, ma numeri!” Ett.: “Non sottovalutarli! In fondo hanno spostato lo sgabello!” Giu.: “Sempre ammesso che non sia un caso!” Ett.: “No, è intenzionale: hanno capito che possiamo comunicare con loro solo attraverso un oggetto-transfert che non fa parte del nostro quotidiano e l’unico oggetto che non usiamo mai in questo laboratorio è proprio il vecchio piano.” Giu.: “Sei certo che abbiano capit

Prigionieri del Tempo | Scena 2

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Leggi la Scena 1. Scena 2. Carlo: “Sono qui: li percepisco.” Giulia: “Sì, li sento anche io… Due di loro, soprattutto… Il terzo è come…” Carlo: “Sì sì, il terzo sembra… sbiadito , ecco, sì, sbiadito!” Giulia: “Sbiadito! Bravo! Anche tu hai la sensazione che sia meno intenso degli altri due?” Carlo: “Parli del più adulto dei tre?” Giulia: “Sì, proprio di lui!” Ten.: “Potrebbe trattarsi di…” Gen.: “Non distragga i sensitivi, tenente!” Giulia: “Lo percepisco come qui e non qui… Strano… Non mi era mai capitato!” Carlo: “Giulia, più che “qui e non qui”, non sarebbe meglio dire ora e non ora !” Giulia: “Sì, ora e non ora è perfetto! Il terzo è ora e non ora! ” Capitano: “Gli scanner non rilevano nulla, generale!” Gen.: “Eppure i suoni li percepiamo tutti, vero?” Cap.: “Sì, signore, distintamente!” Gen.: “E non si tratta di un’allucinazione collettiva, vero?” Cap.: “No, generale, anche i sensori rilevano i suoni!” Gen.: “Ok, allora, come dicono i sensitivi, i tre sono qui, ora !” Giulia: “N

Prigionieri del Tempo | Scena 1

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Scena 1. Tenente: “Da quando sono spariti il pianoforte del laboratorio suona a orari fissi.” Generale: “Il pianoforte del laboratorio?” Ten.: “Sì: il loro laboratorio è stato ricavato da certe vecchie aule destinate all’insegnamento della musica…” Gen.: “A cosa stavano lavorando di preciso negli ultimi giorni?” Ten.: “Non lo sappiamo: non abbiamo il livello di sicurezza necessario.” Gen.: “Questa storia dei livelli di sicurezza ci sta sfuggendo di mano... Me ne occupo io... Ad ogni modo torniamo al pianoforte. Che significa che suona?” Ten.: “Emette dei suoni a intervalli regolari.” Gen.: “E nessuno lo suona ?” Ten.: “Nessuno di visibile!” Gen.: “OK, sono loro, è chiaro!” Ten.: “Lo supponiamo anche noi, generale!” Gen.: “Voglio che il pianoforte sia circondato dai nostri scanner più potenti!” Ten.: “Ci stiamo lavorando: devono arrivare dal Quartier Generale.” Gen.: “E voglio che nella squadra di ricerca ci siano anche degli esperti di segnali in codice e un paio dei nostri migliori se

Inchiodati (d)agli algoritmi

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Ormai siamo inchiodati (d)agli algoritmi. La nostra vita è costantemente spiata e analizzata e, perciò, al contempo, facilmente manovrata da burattinai che tutto conoscono. Burattinai che immagazzinano miliardi di dati e che sanno come sfruttarli per indurci a compiere determinate azioni, senza, peraltro, che noi si abbia la consapevolezza di essere manipolati . Anzi, la sensazione che molti hanno è quella di essere pienamente padroni di sé. Ma, in realtà, ci affidiamo ai “consigli” che i vari “assistenti virtuali” ci danno, senza più neppure chiederci se è il caso. “Soluzioni” e “consigli” che, in realtà, spesso limitano, piuttosto che ampliare le possibilità , in quanto sono legati a doppio filo sia al nostro passato personale e sia alla volontà del burattinaio che è padrone dei server in cui il nostro vissuto viene immagazzinato e “lavorato”. Siamo, in tal modo, condannati a ripeterci . Si potrebbe obiettare che anche senza i server, ognuno si porta sul groppone il proprio passato.

And the winner is…

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Nei mesi scorsi ho sottoposto ai frequentatori del mio canale Telegram alcuni nominativi di papabili Presidenti della Repubblica. La prima lista (del 28.10.21) conteneva i nomi di 8 donne ; la seconda (del 4.11.21) i nomi di 6 uomini e l’ultima (dell’11.11.21) i nomi dei 4 più votati delle precedenti due liste (le prime due donne e i primi due uomini). Ecco i risultati finali: And the winner is… Emma Bonino!