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Visualizzazione dei post da marzo, 2005

L'evaso

Il videomessaggio della sacerdotessa Xara era arrivato disturbato, ma, tutto sommato, comprensibile. In esso, più o meno, la sacerdotessa, con toni preoccupati, avvertiva: «… evaso un bugiardo patologicoooo… pericoluuuooso… nome è Mnor… dice di noi… mangia uomini».  S entito il videomessaggio, il governatore aveva sorriso all’idea che la sacerdotessa Xara potesse essere una mangiatrice di uomini (anzi, aveva malignato che, molto probabilmente, all’isterica sacerdotessa avrebbe fatto assai bene vedere un uomo – un bel toro da monta – ogni tanto) e aveva rigirato il videomessaggio ai suoi sceriffi: un evaso era pur sempre un evaso, i patti erano patti. Poi era tornato a occuparsi dei suoi impegni: cose assai più importanti del dare la caccia a un bugiardo patologico! “Figurarsi” aveva pensato “se dovessi rincorrere tutti quelli che raccontano balle…”.  Lo sceriffo della piccola contea del Guwer aveva appena finito di sorridere all’idea che la sacerdotessa Xara potesse esse

La TV distrugge la civiltà

In Homo videns edito da Laterza, Giovanni Sartori – con un linguaggio chiaro, diretto e, a volte, colloquiale – sostiene una tesi forte: e cioè che «il video sta trasformando l’homo sapiens prodotto dalla cultura scritta in un homo videns nel quale la parola è spodestata dall’immagine».  Fin qui potrebbe sembrare una trasformazione con poche e ininfluenti conseguenze.  Per Sartori non è così, anzi: la trasformazione in homo videns può portare alla fine delle civiltà come noi la conosciamo. Infatti, l’homo videns a differenza dell’homo sapiens sarebbe – per Sartori – incapace di capire tutto ciò che è simbolico, ovvero ciò che non può essere visto, ma che deve essere capito.  «L’homo sapiens […] deve tutto il suo sapere e proprio tutto il suo progredire nel capire alla sua capacità di astrazione», capacità annullata in un uomo cresciuto ed educato dalla televisione, nei programmi della quale tutto è affidato alle immagini, con la conseguenza che quanto non può essere mostrato, no

Tenere la TV lontana dalla portata dei bambini. Le riflessioni di Condry, Popper e Wojtyla

In Cattiva maestra televisione edito da Marsilio Giancarlo Bosetti riunisce articoli di esimi esponenti del pensiero occidentale che dimostrano come i programmi televisivi prodotti siano estremamente nocivi per i bambini.  I danni derivano sia dalla durata dell’esposizione , sia dai contenuti dei programmi , come sottolinea John Condry in Ladra di tempo , serva infedele, il quale aggiunge preoccupato che «l’esposizione basta da sola ad influenzare lo spettatore, indipendentemente dai contenuti».  Inoltre, la prolungata inattività dei bambini che guardano a lungo la televisione li rende obesi: oltre a restare fermi a lungo, infatti, i bambini davanti alla TV mangiano ogni genere di merendina, spinti a questo dall'insistente presenza di pubblicità di cibi nei programmi loro dedicati.  La TV ruba tempo anche ai giochi con i coetanei e alla lettura, con effetti indubbiamente negativi per la loro crescita.  Ma oltre alla durata dell’esposizione, non bisogna certo sott

Centinaia di colpi sulla Sgrena

La liberazione di Giuliana Sgrena , purtroppo, ha significato la morte eroica (da vero eroe) di Nicola Calipari . Per gli USA l'attacco all'auto della Sgrena va classificato come un tragico errore. Dato che sull'auto sono stati sparati centinaia di colpi, può venire da chiedersi se, per gli USA, l'errore sta nell'aver ucciso Calipari o nel non aver ucciso la Sgrena...