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Visualizzazione dei post con l'etichetta confidenze

Bambocci viziati in campagna elettorale

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Questa mattina, durante il dormiveglia, mi sono chiesto la ragione per la quale la campagna elettorale in corso non mi appassiona neppure un po’. La risposta l’ho trovata nella percezione che ho dei politici in competizione tra loro: persone che, quando va bene, considero dei bambocci viziati per nulla in grado di affrontare e risolvere gli enormi problemi che abbiamo davanti agli occhi. Quando va male, poi, di alcuni di loro penso che siano il nulla elevato a potenza più impegnato a rincorrere i like sui social che a pensare alla Politica (quella con la maiuscola). Insomma, non c’ĆØ di che stare allegri!  Eppure, lo dico a scanso di equivoci, anche quest’anno mi recherò alle urne, e farò un grosso sforzo a non annullare la scheda con un disegnino osceno.

Scrivere la parola Fine

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Non ho paura della parola "Fine". Non temo di mettere fine nĆ© a un progetto, nĆ© a una relazione; cosƬ come - a suo tempo - non ho avuto paura di iniziarli, intraprendendo un nuovo percorso. Sono cosciente che "le cose" finiscono e, perciò, non considero fallimentare il concluderle. Anzi, quando percepisco che un'esperienza ĆØ giunta al suo termine, trovo controproducente trascinarmela dietro.  Diventerebbe un'insopportabile zavorra. In altri termini, non considero la parola "Fine" sinonimo di "Fallimento", probabilmente perchĆ© non ho paura dei cambiamenti. ________________________ Leggi anche: šŸ‘‰  Cambiamento per reazione  

Scrivo storie verosimili | I reali e lo stalliere

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Mi piacerebbe saper scrivere una bella storia d’amore. Una di quelle in cui lui ama lei riamato. Un racconto in cui lui ĆØ il principe e lei la principessa ed entrambi sono persone sagge e giuste e vegliano sul loro popolo e dai sudditi sono visti come dei buoni sovrani e, per questo, rispettati. In altre parole, mi piacerebbe saper scrivere una bella favola romantica. Purtroppo, però, io non sono incline all’irrealtĆ  del romanticismo. Sono, invece, portato a immaginare vicende verosimili, più vicine alla cronaca piuttosto che alla fiaba. Racconti in cui, se ci sono un principe e una principessa, compare anche lo stalliere e non certo come figura marginale o secondaria, ma come coprotagonista. Uno stalliere con il quale sia il principe, sia la principessa hanno un feeling particolare. Un’intesa che va ben al di lĆ  di quella che, comunemente, i sovrani hanno (o dovrebbero avere) con le persone al loro servizio. E, allora, nella mia vicenda di cronaca, potremmo as...

La mia scrittura

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Amo il silenzio la frase breve la parola esatta. Prendo appunti che cancello inseguo l’emozione cerco il piacere. ____________ Leggi anche: Retro di copertina | Note biografiche

Professionisti veri

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Ci sono persone che pensano che essere dei seri professionisti significhi comportarsi come se si avesse una scopa piantata nel culo.  Costoro, spesso, sono anche scostanti e arroganti. A me, tali persone non hanno mai trasmesso professionalitĆ , ma, paradossalmente, mi sono sempre sembrate insicure. Insicure proprio delle loro capacitĆ  professionali! Altri professionisti, invece, sicuri di loro stessi e delle loro competenze, si comportano in modo “naturale” anche quando stanno lavorando. Di recente mi sono rivolto a uno specialista. Costui mi ha trattato in modo affabile.  Mi ha spiegato il problema senza allarmismi. Mi ha detto quali erano le sue competenze e quali quelle del primario. Mi ha fatto spogliare e mi ha visitato in modo scrupoloso, non mancando di alleggerire la situazione con qualche battuta lieve. Mi ha richiesto di ripetere certi esami e mi ha detto di inviarglieli via fax o email e ha terminato dicendo che mi avrebbe rivisto solo s...

Cambiamento per reazione

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Il cambiamento lavora in me come un fiume carsico sotterraneo. Chi mi guarda dall’esterno spesso non si accorge del lento lavorio che può durare mesi o anni. Poi, quasi fosse un geyser, il cambiamento avvenuto in me si manifesta anche agli altri che, colmi di sorpresa, a volte mi accusano di essere cambiato. Ciò che però costoro fanno fatica ad ammettere ĆØ che il mio cambiamento ha preso il via proprio dai loro comportamenti nei miei confronti. In altre parole, spesso i miei cambiamenti non sono altro che reazioni.

Retro di copertina | Note biografiche

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Creativo | Colto | Ironico Sorriso aperto  Sguardo sincero Cazzo duro Coscienza pulita. Pigramente sensuale Allergico ai FANS Sfortunato in Amore e al Gioco Mi scarico con regolaritĆ .

Fiero e onorato

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Ci sono persone che apprezzo e stimo e con le quali ĆØ stato per me sempre un piacere e un onore poter lavorare. Una di tali persone ĆØ Edvige Invernici della U.I.L.D.M., una vera e propria colonna portante del volontariato bergamasco. Nel numero di febbraio (il 106esimo!) de “Il Jolly” (organo di informazione della U.I.L.D.M. di Bergamo) alle pagine 32 e 33 c’ĆØ un articolo co-firmato da me e da Edvige. Difficile descrivere quanto mi sento fiero per il fatto che la mia firma sia abbinata alla sua! Grazie per l’onore, Edvige!

Credo nell'Amore

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Credo nell'Amore. Nonostante tutto, credo ancora nell'Amore. Nonostante le disillusioni; le sofferenze; le rotture; i pianti. Credo ancora nell’Amore. Il mio fuoco non si ĆØ ancora spento. So che sono sempre in grado di poter amare. So che sono sempre pronto ad accogliere.  A costruire.  A donarmi. Credo nell’Amore. E non smetto di cercare. Anche se sono ormai un uomo maturo. Anche se ho il cuore ferito.

Sindone 2015

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Il Volto della Sindone Quando c’ĆØ un’ostensione della Sindone mi organizzo per andare a Torino e rivederla. Sono anni che mi documento sull’argomento e quando ho potuto ho anche organizzato trasmissioni radiofoniche dove si parlava della Sindone. Quest’anno, poi, ho seguito un corso per giornalisti organizzato proprio per preparare i cronisti all’ostensione. Sono tra coloro che sono convinti che la Sindone sia un reperto storico autentico. Forse ĆØ anche per questo che, di fronte all’Immagine, io mi emozione sempre tantissimo. Quest’anno ho avuto l’opportunitĆ  di poter entrare in Duomo come giornalista e poter scattare alcune foto e fare delle riprese video.  Infine mi ĆØ stato fatto l’onore di ricordare la mia presenza di ieri in un comunicato diffuso dall’Ufficio Stampa .

Un angolo di Giappone in Calabria

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Il giardino del santuario di Paola Oggi ho visitato il santuario di San Francesco di Paola . Si tratta di un luogo di intensa suggestione.  A suggestionarmi e coinvolgermi emotivamente, però, non sono stati i due santuari (nĆ© quello antico, nĆ© quello nuovo), bensƬ “il giardino”, ossia lo spazio all’aperto che si raggiunge attraversando “Il ponte del Diavolo” e termina con la prima grotta nella quale il santo faceva le sue penitenze. Un giardino, intensamente verde, in cui potente ĆØ il murmure del ruscello che lo taglia a metĆ  e persistente e continuo il frinire dei grilli. Tali sollecitazioni visive e uditive mi hanno ricordato certi angoli del Giappone immersi nella natura, dove si ha l’impressione che la connessione “spirituale” con “il Tutto” sia facilitata. Un angolo in Giappone A Paola In Giappone

Sorrido alla Vita

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Nell'agosto del 2000 ho avuto uno shock anafilattico e mi ĆØ stato detto che, nel giro di 10 minuti, sarei morto soffocato.  L’unica speranza per me, che, fino a quel momento, non sapevo di essere allergico a qualcosa, era che non fossi allergico anche al cortisone. Non lo sono ed eccomi qui. Negli ultimi giorni un mio contatto su Facebook mi ha fatto notare che sorrido spesso. Gli ho risposto che la vita ĆØ giĆ  triste di suo ed ĆØ meglio non peggiorare le cose. Ora vorrei aggiungere che io sorrido alla Vita. Sorrido con la consapevolezza profonda, radicata, che essa possa cessare in qualsiasi istante. Sorrido per la sua insensatezza. Sorrido perchĆ© i piccoli dispiaceri quotidiani non diventino, ai miei occhi, tragedie immani. Sorrido tentando di prendere il meglio da ciò che mi viene offerto.  Mi difendo con un sorriso. Leggi anche Dionisiaco

Dionisiaco

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A volte ci si ritrova in una definizione; in stralci di conversazione; in brani di opere altrui. Oggi, un amico mi ha riferito come mi percepisce, dando una descrizione della parola che avrebbe voluto usare, ma non trovava. Ho suggerito “dionisiaco” e sono andato a sfogliare qualche pagina sul Web per poter meglio definire cosa indica il termine. E mi sono ricosciuto. Per Nietzsche, l’elemento dionisiaco (che contrappone a quello apollineo), negli antichi greci, si manifesta nell’“entusiastica accettazione della vita che si esprime nell’ebbrezza creativa e nella passione sensuale”* e specifica che La perdita dell’elemento dionisiaco ĆØ all’origine [...] della decadenza del mondo occidentale, che trova espressione nell’allontanamento dai valori vitali (bellezza, salute, forza, potenza) e nella lunga serie di ‘menzogne’ (la più grande delle quali ĆØ Dio) con le quali gli uomini hanno ingannato sĆ© stessi per secoli.* Al di fuori della metafora della societĆ  greca, Nietzsc...

Il mio ateismo

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Alcuni atei vivono con l’incubo di essere sconfessati, ovvero che si dimostri loro che un Dio esiste. Essi, infatti, sarebbero pronti ad abbracciare la fede se solo li si riuscisse a convincere dell’esistenza di un Dio. Altri atei fanno del loro ateismo una religione e sono pronti a combattere per essa contro le altre religioni, quelle che gestiscono il culto di un Dio. Il mio ateismo ĆØ differente: infatti, mi lascia del tutto indifferente sapere se esiste o meno un Dio. Sono convinto che se anche un Dio desse evidente prova della sua esistenza, ciò non sarebbe sufficiente perchĆ©, in automatico, io ne diventassi un fedele devoto. Questo perchĆ© io non ho, nĆ© ho mai avuto, la propensione alla fede e al culto del divino.

Il rito

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La notte, prima di coricarmi, compio una sequenza di azioni che sono, ormai, un rito. Posso aver trascorso la serata fuori casa, o sul divano a vedere un programma TV, oppure steso a letto a leggere un libro o anche a navigare nel Web, ma, quando ho deciso che sto per andare a dormire, quella sequenza si presenta uguale a se stessa e delimita un confine. Il confine tra la veglia e il sonno. Anzi, il rito facilita il sonno. Lo introduce e ne spiana l’arrivo, perchĆ©, in qualche modo, mi rassicura. Per prima cosa mi accerto che la porta di casa sia chiusa a chiave. Lo ĆØ sempre, perchĆ© chiudo a chiave appena entro in casa. Ma io mi accerto lo stesso. Poi bevo. Spengo i cellulari. Mi soffio il naso. Sempre, anche se non ne sento la necessitĆ . Me lo soffio. Faccio la pipƬ e mi lavo. Metto una crema idratante su mani, naso e fronte. Operazione che ha un nome preciso nel personale lessico familiare: “Metto la palta”. Infine mi stendo...

L'emozione dell'oggetto

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Ho ricevuto la copia cartacea del mio Parla Egisto . Mi sono emozionato: tenere il libro tra le mani, nella sua concretezza, nella sua solida realtĆ  di oggetto, mi ha dato delle piacevoli sensazioni che un file non riuscirĆ  mai a darmi. Ho potuto sfogliarne le pagine, odorarle, aprire il volume a caso, guardarlo da tanti punti di vista. E mi sono fatto anche una foto. Con quale file mi sarei potuto fotografare? Ovvio che l’emozione mi ĆØ venuta non tanto dall’oggetto libro in quanto tale, ma dal fatto che quel libro fosse il mio libro...

Parla Egisto: ho scelto!

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Qualche giorno fa, correggendo il mio Parla Egisto , ero in dubbio se farne un libro, oppure pubblicarlo online a puntate, come se si trattasse di un blog. Non riuscivo a scegliere quale soluzione adottare, poi ho capito che la scelta giusta era, comunque, pubblicarlo. Ecco, allora che, da oggi, Parla Egisto ĆØ un l ibro cartaceo . Parla Egisto ĆØ disponibile su Amazon.it Parla Egisto ĆØ disponibile su Lulu Parla Egisto ĆØ disponibile in eBook

SensualitĆ 

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Egon Schiele, Autoritratto La mia idea di sensualitĆ  ĆØ legata sia al movimento, sia allo sguardo. Un uomo o una donna che si muovono e/o guardano in un certo modo sono, per me, sensuali. Nell'essere sensuali non entra in gioco la loro fisicitĆ : potrebbero essere statuari, ma farmi lo stesso effetto erotico che mi fa una caciotta: ovvero nessuno. Potrebbero, al contrario, essere lontani dalla bellezza stereotipata e "siliconata" oggi in voga, ma attrarmi in modo potente, perchĆ© i loro gesti e i loro sguardi sono per me sexy. Se, poi, hanno anche un timbro di voce suadente, allora "rischiano" di diventare irresistibili. Ciò che mi attrae ĆØ, sia nel gesto, sia nello sguardo, l'autenticitĆ  che ĆØ unicitĆ .  Ovvero, mi smoscia la gestualitĆ  cool  da  replicante. No, a me attraggono le persone che comunicano la loro unicitĆ  con una gestualitĆ  e un modo di guardare che sono appropriate per...

Le mie parole nella musica di Joe Schittino

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Se una mia poesia emoziona il lettore, io sono contento. Se un mio testo creativo stimola il processo creativo di un artista, sono, non solo felice, ma onorato. Con grande orgoglio pubblico qui la partitura di Nei miei pensieri del Maestro Joe Schittino . Si tratta di una composizione per pianoforte e tenore nella quale il Maestro ha messo in musica una mia poesia: Nei mie pensieri . Non so leggere uno spartito, per cui ho chiesto al Maestro Schittino di dirmi di che tipo di musica si tratta. Mi ha risposto che «tecnicamente ĆØ un brano atonale, fatto di gesti musicali che assecondano e contraddicono il testo, in una specie di piccola lotta... Ci sono dissonanze spigolose e improvvise distensioni... Tutto in poco più di un minuto di durata». Spero tanto di poterla ascoltare al più presto. Ecco la partitura .

IntimitĆ 

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Filippo De Pisis, Nudino sulla pelle di tigre Non credo sia facile definire cosa sia l’intimitĆ .  Ognuno di noi, penso, ha una sua definizione del termine, forse dovuta al fatto che ognuno di noi raggiunge con i suoi “intimi” diversi livelli di intimitĆ  .  Ovvero, non si ĆØ intimi allo stesso modo con tutte le persone con cui si ĆØ intimi ...  Personalmente costruisco l’intimitĆ  con una persona attraverso i corpi (il mio e quello dell’altra persona).  Più i corpi si conoscono e più sale il livello di intimitĆ .  Penso che questo modus operandi sia dato dalla mia convinzione che i corpi non mentono .  E, per me, la sinceritĆ  delle reazioni fisiche ĆØ alla base del dare e ricevere fiducia.  Solo se mi fido dell’altro/a ne divento intimo.  E mi fido quando sento, percepisco, che non mi mente.  E lo percepisco attraverso il corpo...  Se sento che il corpo dell’altra persona tenta di escludermi, allora mi blocco e ritiro la mia fiducia....