Sempre di più descriviamo le nostre vite ai nostri contatti online per frammenti minuscoli : un tweet, uno status, una foto... Sono piccolissime tessere di un mosaico che dovrebbe raccontarci; mostrarci agli altri nella nostra interezza. Dovrebbe ma, paradossalmente, non ci riesce: infatti, più il mosaico è formato da tessere minuscole, e meno tali tessere sono capaci di comporre un’immagine unitaria. Vivono per se stesse e creano un’immensa immagine che, per abbondanza di dettagli, diventa illeggibile. Per giunta, tali frammenti sono spesso aggregati senza alcun filtro: tutti i nostri tweet, i nostri status di Facebook, le nostre foto... finiscono in enormi e caotici calderoni senza che essi possano essere ordinati e separati con un qualche ragionato criterio. Sui social non si divide neppure quanto creato in prima persona da quanto postato da altri e condiviso da noi per le più svariate ragioni... E, allora, alla nostra immagine si sovrappongono le immagini di