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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Se nel movimento di Grillo ci fosse democrazia...

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Se il movimento di Beppe Grillo si basasse su principi palesemente democratici, Beppe Grillo, dopo i risultati delle Amministrative, sarebbe “costretto” (per dignità) a presentare le proprie dimissioni all’Assemblea (o organo corrispondente o espressione dell'Assemblea): il flop elettorale denuncia, infatti, che la sua linea strategica è fallita miseramente. Se il movimento di Beppe Grillo fosse democratico (o apparise tale), avrebbe degli organi democraticamente eletti cui Beppe Grillo potrebbe presentare le proprie dimissioni. Se il movimento di Beppe Grillo fosse democratico, Beppe Grillo sarebbe stato eletto a una carica che, oggi, sarebbe “costretto” (per dignità) a lasciare. Ma Beppe Grillo non è stato eletto ad alcuna carica, perché mancano (o sono tenute ben nascoste) nella sua  struttura  le forme (che sono sostanza) della democrazia. Beppe Grillo, semplicemente, è, non solo (come si sa) il proprietario del simbolo del MoVimento 5 Stelle, ma, in sosta

Politica è guardare lontano. Bergamo è miope

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Fare   Politica , a mio parere,  significa   progettare il futuro e governare il presente . In altre parole, significa avere una visione di insieme del reale capace di generarne una che guardi al futuro, in modo da creare i presupposti affinché si possano “indirizzare” gli eventi instradandoli verso le mete che si desidera raggiungere e, laddove la visione si rivelasse sbagliata (in parte o in toto), saperla governare correggendola, dando risposte sensate e che abbiano, esse stesse, una visione di futuro. Ciò detto, mi pare di poter affermare che, oggi, sono davvero pochi, se non pochissimi, i politici italiani (da quelli locali a quelli nazionali) che hanno davvero una visione di insieme tale che generi un’idea di futuro. Per portare un’esempio concreto di  miopia politica , il caso del  nuovo ospedale di Bergamo  mi pare essere, in qualche modo, calzante. Quando è stato deciso che si doveva costruire un ospedale che sostituisse quello vecchio, non credo che si do

Dall'ambra al Web

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Edito nel 2007 da Stampa Alternativa, Hacker, scienziati e pionieri di Carlo Gubitosa è un libro agile e divulgativo che ricostruisce la “Storia sociale del ciberspazio e della comunicazione elettronica” (come recita il sottotitolo) grazie a una serie di brevi capitoli che descrivono invenzioni e raccontano la vita degli inventori, sia di quelli noti, sia di quelli sconosciuti. A questi ultimi, l’Autore, spesso, rende giustizia riconoscendo loro la reale paternità di qualche invenzione che, da tutti, viene, invece, attribuita ad altri. Scrive, a tale proposito, Gubitosa: [...] con mio grande stupore e sorpresa, ho scoperto che Samuel Morse non ha inventato il telegrafo, Thomas Edison non ha inventato la lampadina, Alexander Bell non ha inventato il telefono, Guglielmo Marconi non ha inventato la radio, Bill Gates non ha inventato l’MS-Dos [...] Le creature di Morse, Edison, Bell, Marconi e Gates, infatti, non sono delle idee totalmente innovati

Le foto che non scatto

Nessuna foto al mio pianto. Non scatto ricordi di me. Cancello il presente dal futuro mentre sorrido all'obiettivo.