Prigionieri del Tempo | Scena 2
Scena 2.
Carlo: “Sono qui: li percepisco.”
Giulia: “Sì, li sento anche io… Due di loro, soprattutto… Il terzo è come…”
Carlo: “Sì sì, il terzo sembra… sbiadito, ecco, sì, sbiadito!”
Giulia: “Sbiadito! Bravo! Anche tu hai la sensazione che sia meno intenso degli altri due?”
Carlo: “Parli del più adulto dei tre?”
Giulia: “Sì, proprio di lui!”
Ten.: “Potrebbe trattarsi di…”
Gen.: “Non distragga i sensitivi, tenente!”
Giulia: “Lo percepisco come qui e non qui… Strano… Non mi era mai capitato!”
Carlo: “Giulia, più che “qui e non qui”, non sarebbe meglio dire ora e non ora!”
Giulia: “Sì, ora e non ora è perfetto! Il terzo è ora e non ora!”
Capitano: “Gli scanner non rilevano nulla, generale!”
Gen.: “Eppure i suoni li percepiamo tutti, vero?”
Cap.: “Sì, signore, distintamente!”
Gen.: “E non si tratta di un’allucinazione collettiva, vero?”
Cap.: “No, generale, anche i sensori rilevano i suoni!”
Gen.: “Ok, allora, come dicono i sensitivi, i tre sono qui, ora!”
Giulia: “Non proprio ora ora, però! Sono qui, ma non ora!”
Gen.: “Si spieghi meglio, signora!”
Giulia: “Sono nella nostra dimensione spaziale, questo è certo, ma… non in questo istante.”
Carlo: “Ho la sensazione che, se allungassi il braccio, potrei toccarli… Ma è come se non fossero esattamente… qui e ora.”
Giulia: “Ecco, sì, soprattutto i due più giovani…”
Carlo: “Sì, sì, parlo anche io soprattutto dei due ragazzi…”
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