Dal libraio all'algoritmo

Quando ero un ragazzo avevo due librerie preferite in cui mi piaceva passare del tempo a caccia di testi da leggere.
I librai che le gestivano erano persone competenti che conoscevano bene i miei interessi e mi sapevano consigliare e indirizzare verso nuove letture.
Non ĆØ eccessivo affermare che quei librai non solo mi hanno visto crescere, ma hanno anche contribuito alla mia formazione culturale.

Oggi si fa fatica a trovare in una libreria persone che sanno riconoscerti e che, quando arriva una novitĆ , pensano a te e te la tengono da parte per mostrartela alla prima occasione.

Oggi, spiace doverlo scrivere, il libraio mi sembra, in genere, un lavoratore privo di competenze culturali di medio e alto profilo.
PiĆ¹ che un libraio, ĆØ un commesso di libreria che ĆØ ben altra cosa dall'essere un libraio.
Un libraio ĆØ un mediatore culturale tra l’autore e il lettore, al quale consiglia cosa leggere.
Il commesso, invece, ĆØ soprattutto colui a cui si chiede un titolo e te lo va a cercare tra gli scaffali…

Oggi la funzione del libraio che sa consigliare il lettore su cosa leggere la svolgono gli algoritmi delle librerie online.
Ma come si puĆ² stabilire un rapporto umano con un algoritmo?

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