Guardo solo le figure | Testi vs Immagini

Ho l’impressione, forse erronea, che i testi, specie quelli di una certa lunghezza, siano sempre meno capiti dai navigatori medi del Web.
Una diffusa incapacitĆ  di comprensione che salta agli occhi leggendo i commenti generati da scritti di una certa complessitĆ .

Forse, le ragioni di tale preoccupante difficoltĆ  di interpretazione andrebbero ricercati
> sia nella sempre maggiore bassa scolarizzazione di chi “abita” il Web; 
> sia nell'analfabetismo di ritorno assai diffuso in Italia;
> e sia nel fatto che leggere un testo lungo sugli schermi degli smartphone non ĆØ l’ideale in quanto, per varie ragioni, si rischia di perdere spesso la concentrazione necessaria per comprendere concetti complessi.

CiĆ² detto, forse non ĆØ un caso che sul Web spopolino le immagini.
Le ragioni di tale successo sono molteplici. 
Tra esse ricordo:
> il potere evocativo ed esplicativo delle immagini;
> il fatto che, generalmente, esse possono essere comprese in ogni parte del globo senza bisogno di traduzione;
> la rapiditĆ  e l’immediatezza della loro fruizione. 

PiĆ¹ di un servizio online si ĆØ da tempo reso conto della supremazia delle immagini sulle parole e piĆ¹ di un social sta tentando di correre ai ripari e riportare l’attenzione degli utenti sulla parola. 
Si pensi, ad esempio, agli status di Facebook e alla possibilitĆ  di “accompagnare” il testo del post con uno sfondo. Chiaramente ĆØ il tentativo di far sembrare brevi scritti piĆ¹ simili a immagini e, per questo, farli diventare piĆ¹ accattivanti per il navigatore medio.

Da diversi anni, io stesso, nel mio piccolo, diffondo dei testi/immagini che ho definito “pensierini a colori”. ModalitĆ  di comunicazione che trovo assai stimolante.

Ad ogni buon conto, mi resta la preoccupante sensazione che troppe persone siano tornate a una abitudine infantile e prescolare: quella di “guardare solo le figure”.
E ciĆ² non ĆØ per nulla una buona cosa, perchĆ©, piĆ¹ delle immagini, sono soprattutto le parole organizzate in ragionamenti piĆ¹ o meno complessi a generare e mantenere vivo il pensiero critico.

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