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Visualizzazione dei post con l'etichetta editoria

Libri in piazza

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Interviste, cronache e opinioni relative a manifestazioni pensate per la promozione del libro e degli autori e qualche spunto di riflessione sull'editoria in generale.

La vignetta maschilista di Vauro pubblicata da una donna

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Altrove ho sottolineato come, a mio avviso, una vignetta disegnata da Vauro , all’indomani dell’outing di Lucio Dalla, fosse omofoba ( vedi Parole GLBT ).  Oggi, pur specificando che, nel complesso, le vignette di Vauro solitamente mi fanno sorridere, torno a scrivere di Vauro per esprimere sdegno per la vignetta, dedicata alla Ministro Fornero, pubblicata da “il manifesto” . Una vignetta brutta che parrebbe denotare un feroce maschilismo da parte di chi l’ha disegnata. Maschilismo e sessismo che giustamente hanno infastidito la Ministro delle Pari opportunitĆ  Elsa Fornero che, pubblicamente, ha definito “vergognosa” la vignetta di Vauro. Un maschilismo e sessismo che salta agli occhi: la Fornero ĆØ disegnata come fosse una donna di facili costumi che aspetta la telefonata del cliente (Marchionne). Un disegno e un titolo (“La Ministra squillo”) che, a mio avviso, non solo offendono Elsa Fornero, ma anche le donne in genere, le quali vengono pensate come delle prostitut...

Editoria estiva

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Chi ha familiaritĆ  con i settimanali lo sa: quando arriva l’estate le pagine si riempiono di vip in costume da bagno che prendono il sole in spiaggia o si tuffano da barche dalla grandezza faraonica; di racconti gialli e/o ricostruzioni dei “gialli dell’estate” (i delitti efferati che si svolgono durante l’estate in cittĆ  semi-deserte e che tanto appassionano gli italiani); di consigli per riacquistare il peso-forma; di consigli per itinerari turistici (che, in realtĆ , possono davvero essere raggiunti solo dai vip di cui sopra) e degli immancabili test psicologici che vengono impaginati a ridosso degli altrettanto immancabili cruciverba. Sospetto che l’impaginazione estiva dei settimanali più che pensata per i lettori vacanzieri (che avrebbero tutto il tempo libero necessario a immergersi in articoli di qualche respiro), sia dettata dalle vacanze dei giornalisti... Sospetto anche, ma so che la mia ĆØ solo malvagitĆ , che qualche test e qualche cruciverba non sia proprio una n...

Magazine 2.0

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Al Salone del Libro di Torino abbiamo intervistato Daniele Smaltini e Tamara Gavina di "CoolTo" , rivista sia cartacea, sia per iPad.

Scrittori 2.0

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Scrivere 2.0. Gli strumenti del Web 2.0 al servizio di chi scrive di Luca Lorenzetti edito da Hoepli ĆØ un libro che, nella sua prima parte, ĆØ soprattutto utile ai principianti della pubblicazione tramite Web; mentre nella sua seconda parte può essere utile anche a quanti usano il Web da tempo. La prima parte del libro, infatti, descrive in modo sintetico e chiaro i maggiori servizi gratuiti che la Rete mette a disposizione di quanti decidono di servirsene per pubblicare online i propri scritti.  La seconda parte del volume, invece, ĆØ dedicata al mondo degli ebook e, per questo, può interessare anche coloro che finora hanno usato il Web per scrivere i loro blog o pubblicato i loro scritti in servizi ad hoc. Va detto che il volume (come ben dice il sottotitolo) non si pone come obiettivo quello di suggerire i modi migliori per scrivere sul Web, ovvero, non ĆØ un manuale di scrittura; bensƬ ha come obiettivo quello di descrivere come utilizzare il Web per scrivere. ...

10000 e-book in italiano

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A proposito di e-book, al Salone del Libro 2009 avevo intervistato Marco Croella . ____________ Restiamo in contatto con Twitter e/o Facebook

Un invito da non ignorare

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Su “D” del 20 febbraio leggo un’intervista al direttore del “The Guardian” Alan Rusbridger il quale, alla domanda se la carta stampata si salverĆ  (dai cambiamenti dovuti al progresso tecnologico) risponde: “Non stiamo a ossessionarci sulla carta, concentriamoci sul giornalismo, senza fissarci su come viene recapitato ai destinatari. Siamo aperti, linkiamoci al mondo, accettiamo le lezioni di Facebook, non barrichiamoci dietro il muro dell’informazione a pagamento”. Un invito che non dovrebbe essere lasciato cadere. Purtroppo, molti, troppi giornalisti italiani sono ossessionati dalla carta stampata a scapito del Web. Credo che le ragioni siano molteplici (anche non “nobili”) e vanno a sommarsi al dato culturale e anagrafico di quei giornalisti che invecchiano in redazioni ormai completamente sorpassate. Da tempo vado ripetendo - per convinzione personale - che il quotidiano cartaceo non ha più ragione di esistere.  Mi si ripete che non tutti hanno l’acces...

La reclame al tempo del Web 2.0

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Web 2.0 Marketing e PubblicitĆ  di Paolo Mardegan e Giuseppe Riva edito da Sprea editore illustra assai bene quali siano, oggi, le opportunitĆ  che il Web 2.0 offre a tutti coloro che vogliano fare della pubblicitĆ  ai loro prodotti. Il libro, che presumibilmente in fase di redazione si intitolava Carosello 2.0 (ĆØ, infatti, a tale titolo che i due autori fanno continuo riferimento nel testo), parte con una storia della pubblicitĆ  di massa in Italia a partire, appunto, dal mitico Carosello teletrasmesso dal primo (e allora unico) canale RAI a far data dal febbraio del 1957 e arriva fino ai giorni nostri, con l’ottima campagna pubblicitaria cross mediale ideata dall'Alfa Romeo per il lancio europeo della Mito. Il libro si sofferma su ogni tipo di opzione che ĆØ possibile scegliere per reclamizzare i propri prodotti tramite internet: dall'uso dei banner, al SEM (Search Engine Marketing); dall'apertura di blog ad hoc, alluso dei social network (tenendo ben ...

Second Life e i libri

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Chi ama i libri (come chi scrive) può trovare in Second Life una serie di posti dove poterne parlare, leggerli, compare, metterli in vendita e via discorrendo. Oltre, ovviamente, ai Gruppi di discussione nei quali si parla di libri, vi sono vere e proprie biblioteche e librerie in cui i libri lasciano la consistenza degli atomi e prendono quella dei byte, diventando libri elettronici. Come nella Real Life, nelle biblioteche i libri sono quasi tutti scaricabili gratuitamente, mentre nelle librerie essi devono essere comprati. Forse il mio avatar ha trovato un luogo dove sentirsi a casa…

La Fondazione Benetton

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L'editoria del Futuro

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Al Salone del Libro di Torino ho intervistato Marco Croella che mi ha presentato il loro dispositivo per la lettura di libri elettronici. Devo ammettere che mi piacerebbe averne uno per qualche tempo per vedere come funziona davvero.

Quello che i mass media non dicono

La sensazione che i mass media generalisti (quelli potenti) si occupino spesso di cazzate piuttosto che di fatti importanti ĆØ forte e ampiamente condivisa. L'informazione corretta e "neutrale" ĆØ diventata (o sta definitivamente diventando) una specie di miraggio nel deserto.  Certo, ci sono paesi dove questo processo degenerativo ĆØ giĆ  in atto da anni (l'Italia, ad esempio) e altri in cui si tenta di correre ai ripari... Va detto che, ora, con il boom dei blog indipendenti, chi vuole avere altri canali di informazione può farlo, ma ĆØ innegabile che i singoli, a volte, non possono arrivare a documentare quello che invece certi canali informativi avrebbero il dovere di fare e non fanno... Per avere un'idea di quanto possa influire il potere economico e politico sull'indipendenza dei mass media si può ricorrere a un annuario ( Project Censored ) che stila l'elenco delle 25 notizie più censurate dell'anno. Qui per un resoconto in italian...

Prodotti artefatti

Credo che in Italia non si riesca a realizzare un buon prodotto editoriale, in quanto si ĆØ succubi degli inserzionisti pubblicitari. Se si guarda con un occhio smaliziato alle pubblicazioni periodiche edite in Italia, infatti, si ha la netta sensazione di trovarsi di fronte a prodotti artefatti, se non addirittura falsi e privi di autentici contenuti.  Mi riferisco a riviste che mancano di una precisa identitĆ  culturale ed editoriale, assemblate, molto probabilmente, sotto l’occhio attento (ma strabico) dei pubblicitari, i quali badano solo che la loro inserzione sia ben impaginata. Mi chiedo, però, fino a che punto non si riesca a capire il fatto che un prodotto senza identitĆ , senza spessore, ĆØ un prodotto destinato inevitabilmente a perdere lettori.  Non sarebbe più lungimirante (oltre che onesto) dedicarsi alla creazione di una rivista che voglia comunicare con i propri lettori, piuttosto che confezionare cataloghi commerciali mascherati da riviste?

Ti fanno male i calli? Ci sono i blog

Il tormentone dell’estate 2005 sembra essere: “la soluzione viene dai blog”.  Sfogliando i giornali, infatti, si incorre spesso in articoli che parlano di alcuni problemi italiani e indicano nei blog la soluzione della questione.  Ad esempio, articoli nei quali si parla della situazione dell’informazione in Italia, non mancano di nominare il fenomeno dei blog con parole piene di speranza … Mi pare che tale atteggiamento sia un po’ superficiale, per non dire da burletta. Invece di indagare le cause del problema e di decidere di risolvere la situazione, ci si affida alla speranza che dai blog possa venire il cambiamento.  Ma i cambiamenti devono essere voluti e sollecitati , perchĆ© si possano verificare e non ĆØ demandando sempre agli altri che si risolvono i problemi, ma ĆØ affrontandoli in prima persona (magari anche attraverso i blog, ma sicuramente attraverso i mezzi di comunicazione nei quali si lavora): c’ĆØ bisogno di un po’ di coraggio, altrimenti si arriverĆ  ...