La reclame al tempo del Web 2.0

Web 2.0 Marketing e Pubblicità di Paolo Mardegan e Giuseppe Riva edito da Sprea editore illustra assai bene quali siano, oggi, le opportunità che il Web 2.0 offre a tutti coloro che vogliano fare della pubblicità ai loro prodotti.

Il libro, che presumibilmente in fase di redazione si intitolava Carosello 2.0 (è, infatti, a tale titolo che i due autori fanno continuo riferimento nel testo), parte con una storia della pubblicità di massa in Italia a partire, appunto, dal mitico Carosello teletrasmesso dal primo (e allora unico) canale RAI a far data dal febbraio del 1957 e arriva fino ai giorni nostri, con l’ottima campagna pubblicitaria cross mediale ideata dall'Alfa Romeo per il lancio europeo della Mito.

Il libro si sofferma su ogni tipo di opzione che è possibile scegliere per reclamizzare i propri prodotti tramite internet: dall'uso dei banner, al SEM (Search Engine Marketing); dall'apertura di blog ad hoc, alluso dei social network (tenendo ben presente che l’80% dei consumatori si fida dei consigli per gli acquisti dati loro dagli amici on line).

Il saggio mette sostanzialmente in luce il mutamento che internet ha attivato sui consumatori, facendoli passare da una fruizione passiva dello spot pubblicitario (specie di quello televisivo) a una attiva del medesimo, fruito tramite il web 2.0 che, fatto da non sottovalutare, consente al fruitore la possibilità di intervenire autonomamente sullo spot stesso. 
Per usare le parole degli Autori, il consumatore è diventato un consumAttore, con tutto quello che questo comporta anche a livello di pianificazione strategica da parte delle aziende (alle quali, peraltro, la pubblicità su internet costa assai meno, avendo, tra l’altro, il vantaggio di consentire il costante monitoraggio dei risultati).

Gli Autori danno continua dimostrazione del fatto di essere ferrati sull'argomento e hanno licenziato un volume ricco di esempi e tabelle e graficamente molto accattivante. 
I ripetuti e insistenti errori di stampa, però, danno l’impressione di trovarsi di fronte a un testo scritto di getto e poco curato a livello di editing.

Il libro merita, ad ogni buon conto, di essere letto con attenzione.

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