L'orrore inizia con l'indifferenza


Non si può non essere riconoscenti alla senatrice Liliana Segre per la sua instancabile opera di testimonianza, durata 30 anni, atta a tener viva la Memoria sugli orrori della Shoah.

Memoria necessaria se è vero, com'è vero, che «Senza memoria il destino è segnato dagli altri» (Ferruccio de Bortoli); ovvero: un popolo che non coltiva la Memoria, è destinato a ripetere gli stessi errori, affidando la guida dello Stato a persone che non hanno a cuore né la Democrazia, né i Diritti Umani di tutti (cittadini e non) e neppure la difesa e tutela delle Differenze.

Persone che, per consolidare il proprio Potere, creano Nemici.


Nemici, perfino, della stessa età che, nel 1938, aveva la Segre (otto), quando, in ragione delle Leggi razziali emanate da Mussolini, divenne «l’altra», l’ebrea da cacciare dalla scuola.

Il primo passo di un cammino atroce che la portò dritta nel campo di concentramento e sterminio di Auschwitz-Birkenau, dal quale è miracolosamente uscita viva, terminata la guerra.


Si sa, la meritoria azione di pubblica testimonianza di Liliana Segre è giunta al termine, per suo volere, il 9 ottobre scorso, con un ultimo, toccante, discorso pronunciato davanti a un gruppo di ragazzi di “Rondine Cittadella della Pace” e delle più alte cariche dello Stato, tra cui la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e quello della Camera Roberto Fico. Presente anche il Capo del Governo Giuseppe Conte e alcuni dei suoi Ministri (Luigi Di Maio, Luciana Lamorgese, Lucia Azzolina, Gaetano Manfredi).




Ora, quel discorso, è stato pubblicato per intero dalle edizioni del Corriere della Sera con prefazione di Ferruccio de Bortoli e la versione integrale dell’intervista che la Segre ha rilasciato il 30 agosto scorso ad Alessia Rastelli del “Corriere della Sera”.

In essa, tra l’altro, si legge una frase che può essere assunta a spinta motivazionale per l’agire di tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Umanità:

Spesso mi chiedono come sia potuto succedere. E io rispondo sempre con questa parola: indifferenza. Se pensi che una cosa non ti riguardi e ti volti dall’altra parte, è lì che inizia l’orrore.

Grazie senatrice Liliana Segre per avercelo ricordato.

Non lo dimenticheremo.

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