Fluttuare a Miyajima

Il torii e il tempio visti dal traghetto

Sono stato a Miyajima nell’agosto del 2009. 
Non è una meta abituale del turista italiano in Giappone, ma è il luogo che mi è piaciuto di più tra quelli che ho visitato durante il tour giapponese. 
Non è un caso che una delle foto che ho scattato lì sia diventata il retro di copertina del mio Meno di 40.

Il torii visto dal tempio

Il nome della località significa “Isola santuario” e il sito è considerato sacro da oltre 1500 anni. 
Il torii (alto 16 m) che svetta dall’acqua del mare è uno degli emblemi del Giappone, al pari del monte Fuji.

Sono arrivato sull’isola partendo in treno da Hiroshima e, poi, prendendo il traghetto. 
La prima cosa che si nota dal traghetto è proprio il torii che emerge dalle acque. 
Un’immagine assai suggestiva. Se non ci fosse stato in sottofondo il rumore del motore del traghetto, sarebbe stato come vivere in un’altra epoca...


Il tempio scintoista visto dal tempio

Il tempio scintoista palafittato di colore arancione è straordinario. 
Quando c’è l’alta marea sembra galleggiare sulle acque, ma anche in mancanza dell’alta marea, esso mantiene una carica di spiritualità unica.
Si chiama santuario di Itsukushima-jinja ed è stato fondato nel 593. 
In esso si ha la sensazione che il trascorrere degli anni per i monaci che vi vivono sia dolce, in quanto in esso possono godere di una vita tranquilla e... di una vista spettacolare...
Molto caratteristica anche la Pagoda costruita vicino al tempio.


La Pagoda vista dal tempio

Un retro-giardino

Il paesino sulla costa è minuscolo e pieno zeppo di negozietti caratteristici.
A volte, entrando in uno di essi, si può scoprire un retro-giardino davvero incantevole. 
Ed entrando nel giardino, anche solo il tempo necessario per scattare una foto, si effettua un passaggio dal mondo commerciale a quello spirituale.


Camera con vista

Sull’isola ho soggiornato in un ryokan, ossia in un caratteristico albergo giapponese. 
La stanza aveva la vista sul mare ed era “nuda” e affascinante. 
Guardando la spiaggia annessa ho pensato che il senso di tranquillità che l’isola trasmette dà come la sensazione di fluttuare. 
Una sensazione “ricordo” della visita al tempio...
Nel ryohan si dorme sul futon sistemato direttamente sul tatami dal personale dell’albergo, appena la cena, servita in camera, è terminata.
Prima di cena mi immergevo nella vasca dell’onsen (vedi) per amplificare la serena tranquillità che il luogo mi dava.

L’isola è popolata da cervi domestici e dagli insetti volanti più grossi che io abbia mai visto.

Un cervo sull'isola

Sul mio diario ho annotato:
Tranquillità: camera con vista sul mare; tipica camera giapponese in legno e vuota; cervi che passeggiano nel prato e che si fanno avvicinare. Una tranquillità che trasmette serenità.  (12 agosto 2009)
Una strada del paesino


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