Insieme per un futuro migliore
Parte dal dato biografico e familiare Elly Schlein nel suo La nostra parte edito da Mondadori nel 2022, sia per spiegare cosa le spinge a impegnarsi a livello politico; sia per rendere conto di come ha agito da parlamentare europea e da vice-presidente dell’Emilia Romagna.
Un dato familiare “pesante” quello della Schlein: da parte di padre di famiglia ebrea dell’est Europa, emigrata negli Stati Uniti; e, da parte di madre, di famiglia fieramente antifascista e di sinistra (suo nonno materno era il senatore Agostino Viviani, noto soprattutto per la riforma del diritto di famiglia del 1975).
Nata in Svizzera, Elly si è trasferita a Bologna dove si è laureata in Giurisprudenza e dove, durante gli anni di Università, ha mosso i primi passi nel mondo della politica.
Ciò che la spinge, si diceva, ha radici nei dati biografici: la Schlein, convinta europeista, si batte per la costruzione di una società più giusta ed equa per ogni essere umano, nella quale le questioni sociali e di cittadinanza non sono mai disgiunte da quelle ambientali.
Una lotta, la sua, che definisce intersezionale, in quanto i problemi da sanare sono collegati tra loro e combatterne uno ha poco senso se non si agisce anche contro tutti gli altri.
Problemi che prendono le mosse da una visione della società fieramente patriarcale e spudoratamente neoliberista («sistemi oppressivi che [...] si combinano tra loro e si legittimano reciprocamente.»), più incline a favorire i profitti economici di pochi che a livellare le disparità ed eliminare le discriminazioni.
Una lotta, la sua, che passa dal concetto di “redistribuzione” delle ricchezze, come dei saperi e dei diritti.
Diritti da difendere dagli attacchi di una destra becera e nazionalista e da estendere a tutte le fasce della popolazione, perché solo l’equità può costruire un futuro migliore per tutti.
Futuro che la Schlein invita a costruire tutti insieme.
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