Il Futuro totalitario immaginato da Huxley


Scritto da Aldous Huxley una trentina d’anni dopo il romanzo Il mondo nuovo, il saggio Ritorno al mondo nuovo analizza il presente degli Anni Cinquanta del Novecento, per immaginare un Futuro prossimo venturo.

I due libri di Huxley sono intimamente collegati, tanto che il saggio fa continui riferimenti al romanzo, come ne fosse un seguito o un’enorme postfazione esplicativa.


Come nel romanzo (distopico), anche nel saggio il Futuro immaginato da Huxley è assai negativo.

Si tratta di un Futuro nel quale - per far fronte ai problemi causati dalla sovrappopolazione e dalla superorganizzazione conseguente ai progressi delle scienze applicate - si procede all’uniformazione dell’umanità e si instaura una tirannia totalitaria di tipo capitalistico (in Occidente) o di tipo comunistico (nelle aree di influenza dell’allora Unione Sovietica).


Un Futuro in cui l’élite al potere domina le masse non per mezzo del castigo e della violenta repressione (come in 1984 di Orwell), bensì con la manipolazione propagandistica e scientifica.

Vivo oggi, Huxley avrebbe messo in guardia contro il potere manipolatorio degli algoritmi.

Nel saggio di Huxley i riferimenti al romanzo distopico di Orwell (uscito una quindicina di anni dopo Il mondo nuovo) sono continui, e sono funzionali al ribadire la visione di Huxley di una tirannia tecnocratica, nella quale i dominati sono felici di vivere, seppure trasformati in automi. 

Ma, avverte Huxley, esiste ancora la possibilità che il Futuro sia differente sia da quello immaginato ne Il mondo nuovo, e sia da quello orwelliano.

E tale possibilità la si realizza per mezzo dell’educazione alla libertà.


Tale educazione dovrà insistere sia sull’insegnare ai giovani il pensiero critico (in modo che possano capire e porre un freno alla propaganda politica dei demagoghi) e sia sul rispetto delle differenze (per contrastare la volontà del tiranno di uniformare gli uomini e trasformarli in una massa di automi pronti a eseguire felicemente gli ordini).

Infine, vanno ribaditi i valori della libertà individuale; della carità e compassione; e dell’intelligenza.

Ma il percorso segnato da Huxley per evitare un Futuro totalitario non è facile da attuare. Avverte, infatti, il Filosofo:

[...] alcuni di noi credono che senza libertà le creature umane non saranno mai pienamente umane e che pertanto la libertà è un valore supremo. Può darsi che le forze opposte alla libertà siano troppo possenti e che non si potrà resistere a lungo. Ma è pur sempre nostro dovere fare il possibile per resistere.


Un saggio ancora assai attuale e di cui si consiglia vivamente la lettura.


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