Si scrive sempre di più. Facciamolo bene!
L’Autrice, ad apertura di volume, ricorda che oggi si scrive molto di più di qualche anno fa e i testi che vengono pubblicati, sia su carta, sia sul Web, sono sempre più frammentati.
È essenziale, quindi, produrre testi che siano chiari e accessibili da più parti, in modo che il lettore capisca e sia invogliato a proseguire e concludere la lettura.
Testi semplici, ma non per questo necessariamente brevi. Coerenti al loro interno ed eleganti proprio in quanto semplici e diretti.
Ma essere semplici, avverte l’Autrice, non è per nulla facile. Serve disciplina e attenzione e va evitata la sciatteria.
La Carrada, autrice del blog "Il Mestiere di scrivere", nelle oltre 450 pagine del volume fornisce ai lettori tutti gli strumenti utili per redigere un testo agile, semplice, coerente ed elegante.
Lo fa in un libro molto curato anche sotto l’aspetto visivo e con ciò, non solo mette in pratica ciò che insegna, ma mostra concretamente come il testo, oggi, sia diventato sempre più un testo che prima di tutto si guarda, un testo visivo (ed è lampante l’esempio fornito dalla infografiche che imperversano su schermi e carta).
Il manuale affronta i testi più diversi: si va dal tweet al saggio, dal titolo al tag e l’Autrice non si stanca di ricordare allo scrittore che la prima regola che deve tenere presente quando redige uno scritto è che deve mettersi nei panni del suo lettore e facilitargli la comprensione di quanto va scrivendo. Inutile complicare le cose al solo fine di pavoneggiarsi: si rischia di non essere letti, proprio perché non capiti.
Ecco, allora, che l’Autrice corregge gli errori di stile più comuni, i linguaggi più stantii (come il burocratese o il vetero-commerciale), i gerghi più incomprensibili o spesso inutili (come il legalese). Ma interviene anche sulle formule abusate e i giri di parole superflui...
Un libro, quello della Carrada, che si consiglia non solo a quanti si sentono insicuri di fronte alla tastiera, ma anche a coloro che scrivono con disinvoltura e, proprio per questo, rischiano di produrre testi non del tutto efficaci.
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Nel 2008, dopo aver letto un libro di Luisa Carrada, riflettendo su me stesso e sulla mia scrittura, ho scritto il post Io sono quel lampadario.
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