Quando il Web adotta vecchie logiche da carta stampata


Spesso, leggendo quanto postato sui blog che seguo, ho l’impressione che molti blogger siano ancorati, nel pubblicare i loro contenuti, a vecchie logiche da carta stampata, tradendo, in tal modo, le molteplici possibilitĆ  che il Web 2.0 offre a tutti noi.

Alcune di tali logiche le ho giĆ  ricordate in questo blog. Ad esempio,
  • la rincorsa ai grandi numeri che ĆØ una logica da ritorno economico o meglio, dati i tempi, da copertura delle spese di stampa che, per ovvie ragioni, sul Web non ha ragione di esistere. Inoltre, resto convinto che il Web trovi la propria forza paradossale nella democraticitĆ  delle piccole community (vedi Piccoli numeri preziosi). 
  • la forzata periodicitĆ  con cui alcuni pubblicano, indipendentemente dalla reale spinta a trattare un determinato argomento (vedi PeriodicitĆ  superata). 
  • il pensare ai propri lettori soltanto come a dei destinatari passivi e non come a coloro che potranno - volendo - partecipare attivamente alla crescita del blog. 
CiĆ² ricordato, vorrei ora porre l’attenzione su un altro aspetto, a mio avviso, troppo legato alle logiche da carta stampata.

Ho come l’impressione che in molti blog gli argomenti trattati inseguano “la notizia del giorno” aldilĆ  del reale interesse che essa suscita nell'autore del blog. 
Si ha la sensazione - dato il mancato interesse che traspare da come la notizia viene da loro trattata - che tali blogger siano spinti a parlare di un dato argomento solo perchĆ© esso, quel determinato giorno, ĆØ diventato di interesse collettivo, piĆ¹ che per una reale necessitĆ  di esprimere la propria opinione in merito o aggiungere un “fatto”, una notizia, un dato in piĆ¹ a quanto giĆ  pubblicato da altri. Forse costoro agiscono in tal modo con la segreta speranza di attrarre piĆ¹ visitatori al proprio blog...

Fermo restando l’assoluta liceitĆ  di tale pratica (al pari di quelle sopra elencate), mi pare, perĆ², che limitarsi a pensare il proprio spazio come fosse un giornale (online) sia indice di un “pensiero vecchio”, a maggior ragione per il fatto che il quotidiano cartaceo sta progressivamente scomparendo proprio perchĆ© ĆØ un prodotto che nasce “morto”: esso ĆØ sempre superato dai notiziari radiofonici e televisivi e dai siti di informazione (quelli gestiti da una redazione stabile in grado di non limitarsi a un “copia e incolla”, ma di verificare e approfondire, magari mandando inviati sul luogo dove si sono svolti i fatti). 

Pensare, quindi, di legare il proprio blog alle notizie dell’ultima ora, evitando di trattare certi argomenti perchĆ© ritenuti superati, ĆØ una scelta che, paradossalmente, rende, in breve tempo, i contenuti in esso pubblicati irrimediabilmente stantii.

Meglio, a mio parere, dedicare la propria attenzione di blogger a quegli argomenti realmente di proprio interesse che dalle grandi e medie testate (online e/o offline) spesso vengono o lasciati ai margini o, addirittura, non trattati affatto.

Infatti, proprio in quanto il Web 2.0, quello popolato e vissuto dai blogger, non ha o non dovrebbe avere ansie da breaking news, nĆ© essere succube della logica che vuole che una notizia sia velocemente deperibile (in quanto perde il suo carattere di novitĆ ), potrebbe (e puĆ²) svolgere un ottimo servizio di “informazione alternativa”, oltre ad essere un luogo in qualche modo ideale per approfondire e sviscerare un argomento, indipendentemente dalla sua “attualitĆ ”, dal suo essere un tema che ĆØ giĆ  stato trattato nel blog (quando il blog non sia dedicato interamente a quel dato argomento) e dall'essere una notizia sulla bocca di tutti.
Tenendo sempre ben presente che un blog non ĆØ un giornale.

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