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Visualizzazione dei post con l'etichetta Italia Europa

Europa, ultima chiamata

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Nel 2013 scrivevo che «L’Europa non si costruisce (solo) con l’adozione di una moneta unica comune, ma lo si fa, soprattutto, con l’abbattimento delle sovranitĆ  dei singoli Stati europei , causa di egoismi nazionali e di mancanza di solidarietĆ  tra cittadini.»  (→  Europa #1 ).  Oggi, sempre più convinto della necessitĆ  di un’UE politica e fortemente coesa , aggiungo che, forse, non ha senso un’Europa cosƬ allargata, comprendente Stati, appartenenti soprattutto all’ex blocco sovietico, che non hanno ben digerito i principi di solidarietĆ  su cui l’UE ĆØ nata e che la rendono, oggi più che mai, necessaria. Sono cosciente del fatto che anche in Italia, purtroppo, ci sono partiti sovranisti che spingono in modo sconsiderato verso un’uscita dall'Europa. Ma, sono altrettanto convinto che gli italiani, adeguatamente informati di fronte ai vantaggi di un’Europa davvero unita e agli svantaggi di un’uscita dell’Italia dall’UE, sapranno scegliere per il meglio, ossia,...

Succedesse anche in Italia

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Sabato mattina ĆØ arrivata la notizia che in un incidente aereo avevano perso la vita molti dei governanti polacchi, compreso il Presidente della Repubblica. Alla notizia ho pensato: “Fuori uno”. Infatti Lech Kaczynski era una persona a cui io non avrei mai stretto la mano, in quanto paladino di “ideali” ripugnanti, come, ad esempio, l’omofobia. A questo primo pensiero si ĆØ aggiunto quello che anche in Italia ci sono politici a cui io non stringerei mai la mano, in quanto persone che, non solo sono propalatori di odio (e sull’odio costruiscono la loro “fortuna” politica), ma sono anche dei criminali che non saldano in galera il loro debito con la Giustizia in quanto cambiano le leggi a loro uso e consumo. Non credo di essere l’unico che abbia, in qualche modo, invidiato la fortunata tragedia polacca. Un mio amico mi ha confermato di aver sognato che l’incidente aereo fosse successo in Italia. Ci saremmo tolti dai piedi un sacco di personaggi indecenti. Tengo a ribadire la ...

L’Italia attaccata a un muro come un crocifisso

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Continuo a credere che togliere i simboli di una religione dagli spazi pubblici vissuti dai cittadini sia un segno di civiltĆ , di rispetto per tutti, per coloro che credono in quei simboli religiosi e per coloro che non ci credono. Chi crede, infatti, non ha alcun motivo di desiderare e pretendere che i propri simboli religiosi siano esposti in luoghi non di culto, in quanto dovrebbe capire che nei luoghi della vita civile essi perdono la loro vera funzione di rimando al divino, per diventare dei modi per marcare il territorio. Non comprendo, quindi, l'ostinazione di certi politici italiani di fronte alle decisioni assunte dall'Unione Europea e il rallegrarsi per il fatto che oggi la Corte europea dei diritti dell'uomo ha accolto il ricorso presentato dall'Italia contro la (famosa) sentenza del 3 novembre scorso che ci obbligava a togliere i crocifissi dalle aule scolastiche. Ma forse, anche questo ĆØ un segno del fatto che l'Italia, oramai, ĆØ con le spalle ...

Eletto ergo Eletto

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In Italia “democraticamente eletto” sta diventando, per troppi politici, sinonimo di intoccabile, non giudicabile, non punibile, innocente, non contestabile nĆ© controllabile. L’essere stati “democraticamente eletti” sembra dare diritto, a tali politici nazionali, di poter fare e dire tutto quello che vogliono e, soprattutto, fare tutto quanto fa gioco a loro stessi, al loro “particulare” (Guicciardini docet), alla loro persona (e ad personam sono molte delle loro leggi). Tali politici credono, sono convinti, che l’essere stati “democraticamente eletti” li ponga in una situazioni di superioritĆ  rispetto a tutti gli altri (a iniziare dai loro stessi elettori), con la conseguenza di non dover rispondere del loro operato a chicchessia, a iniziare dai loro stessi elettori, per proseguire con gli altri politici, i giornalisti e con i rappresentanti delle Istituzioni. Certi eletti si sentono “eletti”, ovvero prescelti da Dio e, in quanto tali, insindacabili per volere divino. Per ...

In Italia i leader più vecchi

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Non ĆØ una novitĆ : Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano non sono propriamente due giovanotti.  Classe 1936 il primo e 1925 il secondo, sono rispettivamente il Primo Ministro e il Presidente (sovrani inclusi) più vecchi tra quelli dei Paesi dell’Unione Europea.  Il Primo Ministro più giovane, tra i 27 dell’UE, invece, ĆØ Valdis Dombrovskis (classe 1971), a capo dell’esecutivo lettone; mentre il Presidente più giovane ĆØ il bulgaro Georgi Sedefčov Părvanov (classe 1957).  Tra il Primo Ministro più giovane e quello più vecchio ci sono 35 anni di differenza, mentre tra i due Presidenti 32. Segue una tabella che fa il punto, ad oggi, della  situazione nell’UE. Paese Forma di governo Anno adesione UE Leader Nato Austria Repubblica parlamentare federale 1995 Werner Faymann (Cancelliere) 1960 Heinz Fischer (Presidente federale) 1938 Belgio Monarchia costituzionale federale 1957 Yves Camille DĆ©sirĆ© Leterme ...

Israele in Europa?

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In questi giorni il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, in visita a Gerusalemme, ha affermato che il suo più grande sogno politico sarebbe di vedere Israele in Europa.  Fermo restando che crediamo di capire che non intende spostare fisicamente lo Stato di Israele e portarlo in Europa, resta  misterioso  – per chi scrive – il motivo per il quale lo Stato di Israele dovrebbe far parte a tutti gli effetti dell’Unione Europea (stesso discorso vale per la Turchia). Chi scrive, infatti, crede che i legami tra i popoli europei, che dovrebbero essere maggiori e più saldi, possano essere vissuti come effettivi partendo da un dato geografico che ĆØ anche (e soprattutto) un dato mentale: i confini del continente Europa cosƬ come sono universalmente riconosciuti. La geografia, inutile negarlo, fa appartenenza… Ci sono molti modi per dimostrare una vicinanza, una simpatia, un’amicizia con uno Stato e i suoi cittadini, come, ad esempio, i trattati d’amicizia...

Invito a rendere l’Italia europea

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Sempre di più sento l’esigenza di dedicarmi con maggiore continuitĆ  alla politica del mio Paese: portare un piccolo contributo affinchĆ© l’ Italia (che amo) possa avvicinarsi all’ Europa . Si tratta di un’urgenza da cittadino. Cittadino che non si riconosce (o si riconosce poco) nelle scelte e nei dibattiti dei politici che siedono in Parlamento (siano essi al governo o all’opposizione). Mi piacerebbe poter fare qualcosa di concreto per tentare di svecchiare l’Italia. Per tentare di rendere il nostro Paese più in linea con le idee, la civiltĆ , le politiche, le pratiche europee. Portare l’Italia più vicina all’Europa e più lontana dal Vaticano. Sento di essere tra quanti ancora non si sono arresi e che credono che ci sia ancora la possibilitĆ  di evolvere, e costruire un Paese migliore…

Europarlamento: perchƩ due sedi al posto di una?

Non ho mai capito la ragione per la quale l’Europarlamento abbia due sedi: una a Bruxelles e l’altra a Strasburgo. Ogni mese gli eurodeputati sono costretti a fare la spola tra le due sedi per garantire il rispetto di vecchi trattati. Oggi apprendo da “Euronews” che: Il trasloco mensile, che oltre ai parlamentari coinvolge migliaia di impiegati, avvocati e giornalisti, costa ogni anno ai contribuenti oltre 200 milioni di euro. Una notizia che mi ha lasciato turbato.  Forse sarebbe il caso che si scegliesse di avere una sede unica!

Perdere i dati

In Inghilterra un oscuro impiegato informatico ha scaricato su dischetti i dati personali di 25 milioni di cittadini e li ha spediti via posta a un altro ufficio governativo. Il pacchettino ĆØ andato perso (succede anche in Gran Bretagna) e ora quei dati sensibili (con tanto di numeri di conti correnti e digitalizzazione di firme) sono a disposizione di chi li trova.  Con un mese di ritardo ĆØ stato informato il Governo e il Parlamento.  Il Direttore Generale dell’oscuro impiegato si ĆØ dimesso.  L’Inghilterra ĆØ nel panico: milioni di cittadini vogliono chiudere i loro conti correnti. L’oscuro impiegato ĆØ protetto in luogo segreto dalla polizia. (Notizia letta sul “Corriere della Sera” di oggi). Commenti e riflessioni : non ho idea di come si svilupperĆ  la vicenda in Inghilterra.  In Italia, forse, il Direttore Generale non si sarebbe dimesso. Il nome dell’oscuro impiegato sarebbe saltato fuori in un battibaleno e il medesimo sarebbe stato dato in pasto ...