Il nome di Jack lo Squartatore

Walter Sickert


Nel libro-inchiesta Ritratto di un assassino di Patricia Cornwell - uscito in Italia per Mondadori nel 2002 - il nome di Jack lo Squartatore viene fatto fin dalle prime pagine: la nota giallista, infatti, è convinta che si firmava così il famoso pittore Walter Sickert.


Sickert, per la Cornwell, era uno psicopatico violento che odiava le donne anche in ragione del fatto che era affetto da una grave malformazione al pene che, in tenera età, lo costrinse a sottoporsi a tre delicati interventi, il cui esito, assai probabilmente, non fu pienamente positivo, tanto da rendere “difficile” la vita sessuale di Sickert una volta diventato adulto.


E, a tal proposito, non si dimentichi il fatto che sulle vittime di Jack lo Squartatore non fu mai trovata traccia di stupro o di rapporti sessuali consumati prima degli omicidi o dopo che le vittime erano già morte.

Jack the Ripper, in altre parole, uccideva, ma non violentava.

Tale modus operandi ha fatto sì che si sospettasse anche che dietro il serial killer potesse esserci una donna. 


Ma la Cornwell non solo smonta la tesi della donna-assassina, ma anche quelle che volevano che Jack fosse un allievo di medicina impazzito o un appartenente alla minoranza ebraica o un macellaio…

La Cornwell mostra come tali teorie investigative fossero figlie del classismo e del razzismo della società vittoriana che portarono gli inquirenti a concentrare le loro ricerche tra gli appartenenti alle minoranze o alle “classi inferiori”.


La Cornwell smonta anche la teoria cospirazionista che vorrebbe che Jack lo Squartatore fosse in qualche modo protetto dalle autorità in quanto persona assai vicina alla regina Vittoria.

Nello specifico, si è ipotizzato che l’omicida seriale potesse essere o il duca di Clarence (nipote diretto della regina e secondo nella successione al trono, dopo suo padre), oppure il medico personale di sua maestà.

Ma il dottor Gull all’epoca dei fatti aveva già 72 anni e il duca di Clarence, in quel periodo, non si trovava a Londra.


Nel 1888 - anno dell’inizio della carneficina - Sickert, invece, era a Londra, aveva 28 anni e un aspetto signorile e rassicurante.

Aveva lasciato la carriera di attore e iniziato quella di pittore.

E, come pittore, è noto che dipinse solo ciò che aveva effettivamente visto.

Non si trascuri, allora, il fatto che molti dei suoi quadri raffigurano scene inquietanti in cui, spesso, compaiono donne nude in compagnia di uomini completamente vestiti che pare stiano esercitando su di loro qualche forma di violenza o di sfruttamento.


La Cornwell non ha dubbi: Sickert era un serial killer e non solo è l’autore dei delitti che “tradizionalmente” vengono attribuiti a Jack lo Squartatore, ma anche di altri casi irrisolti avvenuti nello stesso periodo di tempo o negli anni successivi che coinvolsero sia donne, sia bambini, rinvenuti squartati e privi degli organi riproduttivi.


Un’inchiesta, quella della Cornwell, ben condotta, approfondita e assai convincente, ma che ha incontrato lo scetticismo di qualche studioso.


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Leggi anche: Jack lo Squartatore | I Media e la pubblica opinione 

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