Snowden eroe moderno


Errore di sistema di Edward Snowden, edito in Italia da Longanesi, è un libro che tutti dovrebbero leggere e che sarebbe il caso di adottare nelle scuole.

In esso Snowden non solo racconta di come abbia scoperto che per anni la nostra privacy è stata (e, forse, lo è ancora) sistematicamente violata, ma anche come sia giunto a decidere di rivelare al mondo che gli USA attuavano (e, forse, ancora attuano) una sorveglianza globale di massa: ovvero, i loro servizi segreti (CIA e NSA in primis) non si “limitavano” a sorvegliare i sospetti, ma raccoglievano e conservavano (raccolgono e conservano?) i dati e i metadati di chiunque e per sempre, perché prima o poi potrebbero servire.

E tutto ciò in barba alla legislazione sovranazionale e ai diritti fondamentali delle persone.

Aver aperto gli occhi del mondo su questa abnorme attività di spionaggio degli USA ai danni di chiunque abbia accesso ai mezzi di comunicazione (dal telefono al Web), fa di Snowden un eroe moderno.

Un eroe che ha preferito (e preferisce) il bene comune al proprio profitto.

Un eroe che ha sfidato il sistema a rischio della propria vita e che ora vive in esilio in Russia.


L’autobiografia di Snowden è avvincente e il suo racconto, specie quello di quando era solo un ragazzo, ricorda da vicino le vite di quanti sono nati in un mondo pre-Internet e hanno vissuto da “pionieri” la nascita e l’espansione del Web.

Un tempo in cui il Web era un luogo di libertà, in cui chi vi “abitava” aveva come scopo dichiarato quello di condividere gratuitamente con gli altri informazioni e sapere.

Un mondo connesso in cui, come affermava John Perry Barlow nella Dichiarazione di indipendenza del Cyberspazio, “tutti possono esprimere i propri ideali, senza timore di essere costretti al silenzio o di doversi conformare."

Un mondo, a ben vedere, ben diverso da quello che è diventato ora il Web governato da regole spesso assai opache.


La testimonianza di Snowden su come la nostra privacy, ossia la nostra libertà, sia messa a rischio è di capitale importanza soprattutto perché Snowden è stato uno dei programmatori/analisti che hanno contribuito - senza capirne lo scopo - a creare un sistema di monitoraggio davvero invasivo e sistematico.

Il suo libro spiega assai bene non solo come le nostre esistenze siano state (vengano?) violate, ma anche l’importanza di ciò che spesso viene presa sotto gamba, ossia proprio la privacy.

Scrive Snowden:

Astenersi dal rivendicare la propria privacy equivale a trasferirla ad altri, che si tratti di uno Stato che valica i propri limiti costituzionali o di una qualche impresa "privata".

E, poco oltre,

In ultima analisi, affermare che la privacy non ci interessa perché non abbiamo nulla da nascondere è un po' come affermare che la libertà di parola non ci interessa perché non abbiamo nulla da dire.

Parole che devono indurre chiunque a riflettere seriamente.


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