Non fare assolutamente nulla


Praticamente fino a qualche mese fa io non concepivo l’idea di non fare assolutamente nulla.
Quando avevo dei momenti liberi, li sfruttavo per fare qualcosa che non ero riuscito a fare prima o non era mio dovere fare.

Ad esempio, da studente, quando interrompevo di leggere i libri che dovevo preparare per l’esame, iniziavo a leggere quelli “per diletto”.
Io pensavo che chiudere i volumi che stavo studiando per aprire quelli che leggevo per svagarmi fosse “staccare” e non capivo quando mio padre mi invitava, invece, a smettere di leggere e a non fare niente per ricaricare la mente.

Mio padre, infatti, mi ripeteva spesso che, così come facevo, io non “staccavo mai completamente la spina”.
In effetti aveva ragione, ma io, allora, non capivo pienamente cosa intendesse dire.

Evidentemente avevo un’altra età e, quindi, altre energie e il mio “sistema di ricarica” funzionava in modo diverso e/o più rapidamente di quanto faccia ora.

Oggi, invece, riesco a non fare assolutamente nulla.
E ci riesco benissimo!
E senza che qualche rimorso di coscienza mi salti addosso.
Anzi, i momenti in cui non faccio assolutamente niente, non solo sono quelli in cui mi auto-ricarico, ma sono quelli che dedico completamente a me stesso senza la necessità di pensare a niente e a nessuno.

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