Ho il cuore infranto

Mi chiamo Black Vieniqui e sono l’unica persona della mia famiglia che corre a quattro zampe.
Infatti, sia Nicola, sia Andrea usano solo due zampe e anche il piccolo Pietro che fino a poco tempo fa procedeva utilizzando tutti e quattro gli arti, ora si sposta muovendone solo due.
Una scelta infelice la sua: è diventato molto più lento di prima e ora barcolla vistosamente.
Insomma, io sono quello più veloce della famiglia e loro lo sanno.
Ma, velocità a parte, quello che ci unisce è l’enorme affetto che proviamo l’uno per l’altro.

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Io e Sissy Seduta vogliamo un figlio.
Un cucciolo tutto nostro da crescere con amore.
Ce lo siamo detti subito, appena ci siamo conosciuti.
Abbiamo giocato assieme, corso e ci siamo rotolati nell’erba giurandoci amore eterno.
Anche se mi ha confidato di non essere nel periodo fertile, l’ho coperta ugualmente due o tre volte, perché so il fatto mio.

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Tornato a casa mi sono messo in un angolo e ho pianto come mai prima.
Nicola e Andrea si sono spaventati e, accarezzandomi, mi hanno chiesto la ragione del mio pianto.
Non ho avuto il coraggio di dire la verità e ho continuato a piangere.
Poi il piccolo Pietro si è steso accanto a me; mi ha stretto forte in un abbraccio e ha pianto con me.
Ho apprezzato la sua solidarietà, ma anche a lui non ho avuto cuore di dir nulla.

La verità è che Sissy Seduta ha scodellato dei bastardi. 
Quelli, è lampante, non possono essere figli miei.
Non mi assomigliano affatto.
È chiaro di chi sono figli: a Igor Nontirare sono figli! Sono uguali a lui!
E dire che Sissy Seduta aveva giurato di amarmi!
E io ci sono cascato come un fesso, nonostante quello che tutti mi hanno sempre detto sulle femmine.
Non volevo crederci, ma ora mi tocca ammettere che sono tutte uguali.

Mi chiamo Black Vieniqui, ho il cuore infranto e non lo darò più a nessuna finché campo.

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