Il figlio dell'adultera

Da grande voglio fare il rabbi: mi piacciono le Scritture. Mi piace sentirle leggere e commentare.
Voglio fare il rabbi e portare le Scritture tra la gente, il popolo.

Mamma, quando passa per strada un drappello di soldati stranieri, si schiaccia contro il muro di una casa, quasi volesse passarci attraverso per nascondersi tra le pareti di quella abitazione.
Mamma ha troppa paura. Io no. Io non ho paura dei soldati romani.

Papà è davvero un brav’uomo. Un gran lavoratore.
Quando camminiamo per strada mi tiene per mano e, ogni volta che incontra qualcuno che conosce, non dimentica mai di presentarmi: “Mio figlio Joshua; è già un ometto”.

Oggi in Sinagoga un gruppo di ragazzini è stato cattivo con me. Hanno detto che la mamma è un’adultera e mio padre un cornuto senza palle. Ho pianto per la rabbia.

Quando sono tornato a casa, mia madre, vedendomi sconvolto, mi ha chiesto subito cosa era accaduto. Non le ho risposto. Avevo troppa vergogna per lei.

Poi papà è tornato dal lavoro e ho visto che mamma gli ha subito fatto un cenno con la testa nella mia direzione. Papà non ha detto una parola ed è venuto da me; mi ha preso per mano e siamo andati a fare una passeggiata in collina.

Quando siamo arrivati ci siamo seduti sull’erba e papà mi ha raccontato che prima che io nascessi - prima che mamma e papà si trasferissero qui - un uomo alto e biondo, un soldato romano, è entrato nella casa di mamma ed è stato cattivo con lei. Mamma ha tentato di difendersi, ma quell’uomo era forte, era un soldato di Roma. Allora mamma, per non essere uccisa, ha fatto quello che il soldato voleva da lei. Non perché mamma è cattiva, ma perché cattivo era quell’uomo, ha chiarito papà.
“Poi sei nato tu, figlio mio, e io ti ho amato subito anche se sapevo la verità. Ti ho amato per la tua bellezza. Ti ho amato perché amo tua madre. Ti ho amato perché non hai colpe e anche tu, come tutti - anche i soldati romani che non lo sanno - sei figlio di Dio. Sia fatta la Sua volontà”.
“Sempre sia fatta” ho subito aggiunto io.


Da grande voglio fare il rabbi: mi piacciono le Scritture e voglio portarle tra la gente. Anche tra i soldati di Roma, perché siamo tutti figli dello stesso Padre.

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