Uomini e donne a cena

Può capitare, durante le feste, di trascorrere una piacevole serata in compagnia di perfetti sconosciuti.
Ieri sera ho cenato con un gruppo di estranei assai ben assortito. Uomini e donne con figli piccoli.
Guardandoli con simpatia, ma con il distacco dovuto al fatto di non averli mai visti prima, ho potuto notare alcuni fatti che, per solito, mi passano inosservati, perché abituali.
Altri mi hanno semplicemente fatto tornare alla mente molti momenti della mia vita.
I bambini hanno cenato prima, in cucina, alla “tavola dei bambini”. Anche io, alla loro età, sedevo assieme ai miei cugini, alla “tavola dei bambini”. Un po’ mi dava fastidio essere trattato da bambino, perché mi sarebbe piaciuto poter ascoltare meglio i discorsi dei grandi, ma, poi, ovviamente, mi divertivo di più stando assieme agli altri miei simili.
In cucina, assieme ai bambini, c’erano solo alcune madri. I padri restavano in salotto. Solo un padre era ammesso in cucina, ma in qualità di affettatore del salame. Finito il compito, supervisionato dalla consorte, è tornato in salotto.
Se c’era qualcosa da andare a prendere in macchina, veniva mandato a farlo un padre.
Finito di cenare, i bambini sono andati a giocare in cameretta. Il baccano che riuscivano a produrre era attentamente interpretato dalle madri, le quali si alternavano nel ruolo di controllori, ovvero, a turno, si alzavano da tavola durante la cena dei grandi e andavano a vedere che succedeva nella stanza dei bambini. Solo quando uno dei padri ha assunto il ruolo del cotrollore, il chiasso è momentaneamente cessato. Una delle madri, avvertito il momentaneo silenzio, allarmata ha chiesto a un’altra cosa stesse accadendo nell’altra stanza ed è stata immediatamente rassicurata con l’informazione che i bambini si erano dati una calmata, perché da loro era andato un uomo e ne subivano l’autorità.
Durante la nostra cena gli uomini sono rimasti seduti, mentre le donne si sono alternate tra il tavolo e la cucina per preparare e servire le pietanze. Ho pensato che noi maschi italiani siamo sempre uguali e non credo cambieremo molto presto: certe cose le fa la donna, punto e basta, soprattutto quando siamo in pubblico.
A un certo punto, invitata a stare seduta da un’altra donna, una delle madri ha risposto che era abituta a mangiare stando in piedi. Mi è venuta subito in mente mia madre.
Un’altra madre mi ha invitato a smetterla di ringraziarla per ogni cosa, perché non era proprio abitutata a sentirsi ringraziare. Non sono riuscito a smettere: sarebbe stato troppo confidenziale.
Dopo il dolce si è parlato di dieta e di obesità.

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