Ci serve un Dio

- Ok signori, torniamo al lavoro. Allora… dicevamo che i sopravvissuti si sveglieranno all’età della pietra.
- Esattamente! Niente tecnologia, nessun beneficio: solo l’uomo contro la Natura selvaggia.
- Ottimo! E quanto durerà?
- Chi può dirlo con esattezza?: 10000/15000 anni?
- I sopravvissuti ce la faranno?
- Ci sono ottime probabilità: abbiamo scelto soggetti con eccellenti patrimoni genetici. Ovvero, uomini da età della pietra: robusti, sani e prolifici.
- Soprattutto prolifici: la cosa che dovranno fare per i primi 1000/2000 anni sarà, soprattutto, riprodursi.
- Ok. Quindi il primo insegnamento/comandamento che dobbiamo dar loro è di riprodursi. Un bello “Andate e riproducetevi”.
- Sì sì, ma senza “andate”: è essenziale che per i primi millenni restino uniti facendo gruppo. Infatti, solo se uniscono le loro menti è possibile che progrediscano.
- Quindi un “Moglie e buoi dei paesi tuoi” ci sta a pennello?
- Direi di sì, anche se, per evitare che il patrimonio genetico venga inquinato da qualche agente che si propaga a causa di troppi accoppiamenti tra consanguinei, dobbiamo trasmettere, dobbiamo programmare un qualche tabù di sorta. Un tabù che al tempo stesso li tenga uniti e li separi: uniti come gruppo e separati per famiglie.
- Giusto… Per unire un gruppo serve una forza superiore. Serve un Dio.
- Io sono contrario! Mi rifiuto di pensare che dobbiamo tornare alla logica del Dio creatore. Noi siamo scienziati, siamo atei, signori, non dimenticatelo!
- Non stiamo parlando di noi! Noi non sopravviveremo: di noi, dal “day after” in poi, non ci sarà più bisogno. Noi, oggi, siamo chiamati a capire come far sopravvivere il genere umano e come indurlo a un nuovo progresso. Ci piaccia o no, ci serve un Dio.


- Dio ci risolverà un sacco di grattacapi! Ci aiuterà a far rispettare i nostri insegnamenti. E ci aiuterà, anche, a proteggere dalle violenze la “Casta dei conoscenti”.
- La “Casta dei conoscenti”? Mi sono perso qualcosa?
- L’ONU ha deciso che tra i sopravvissuti ci saranno anche degli scienziati che avranno il compito di trasmettere oralmente - almeno per i primi millenni - le conoscenze più importanti.
- No no no! Fatemi capire: noi dovremmo morire sapendo che altri scienziati, che ora non sono qui, invece vivranno?
- Esattamente!
- E perché, di grazia, io sono destinato alla morte? Il mio sapere non è ritenuto valido per i sopravvissuti? Io ho vinto un Nobel!, come voi, d’altra parte.
- Sì, nessuno nega i nostri meriti, tanto è vero che, ora, siamo qui. Ma non siamo adatti all’età della pietra in quanto le nostre conoscenze, i nostri studi necessitano di strumenti tecnologici che, dal “day after” in poi, non esisteranno più. Inoltre, non sapremmo come comunicare con i sopravvissuti, perché il nostro è un linguaggio troppo specialistico e poco comunicativo: per nulla “mitico”.
- E la “Casta dei conoscenti”? Non mi direte che dall’oggi al domani questi scienziati saranno in grado di lavorare privi di strumentazione e di comunicare con il linguaggio del mito!?! Suvvia!
- Sono venti anni che si preparano.
- Vuoi dirmi che da venti anni c’è chi prepara il “Piano di sopravvivenza”?
- Da almeno cinquanta anni c’è chi porta avanti il Piano! Non sono cose che si improvvisano, queste!
- Ma è intollerabile! Intollerabile che, per tutto questo tempo, non si sia reso pubblico questo Piano! Scandaloso, addirittura! Ecco, scandaloso!
- Signori, vi prego, non distraiamoci e torniamo al punto. Dicevamo che ci serve un Dio che ci aiuti, tra l’altro, a tutelare la “Casta dei conoscenti”.
- A questo punto direi proprio di sì! Mi permetto, però, di proporre un’alternativa: se al posto di un Dio esterno, superiore, lontano dagli uomini, creassimo un Dio interno, vicino, tra gli uomini? Mi spiego meglio: se trasformassimo la Casta in Dei?
- Uhm… in effetti… questo ci risolverebbe un sacco di questioni… Loro sarebbero gli Dei della conoscenza.
- Ma signori! È vero che i nostri sopravvissuti si sveglieranno all’età della pietra, ma è altrettanto vero che non sono uomini dell’età della pietra, ma uomini dell’età della tecnologia! Temo possa essere assai difficile far digerire gli Dei ai nostri sopravvissuti!
- Vero vero… drammaticamente vero… Quindi?
- Quindi dobbiamo far loro credere che gli Dei esistono. Dobbiamo indurli a credere agli Dei. Ci serve un espediente di grande effetto, di grande suggestione che faccia credere ai nostri sopravvissuti che alcuni tra loro sono Dei.
- Vi invito a trovare la soluzione più adatta, tenendo conto di questi pochi dati: a) i nostri Dei civilizzatori sono circa 150000 in tutto il mondo; b) la loro missione è di trasmettere sia le conoscenze basilari (tipo l’agricoltura e l’allevamento), sia, col tempo, quelle più legate al nostro raggiunto livello di civiltà. Inoltre, tenete conto del fatto che i sopravvissuti, ben presto, diventeranno violenti e animaleschi, perché dovranno combattere contro condizioni ambientali davvero inumane. Questo vuol dire che, presumibilmente, i nostri Dei civilizzatori avranno contro sia la Natura, sia gruppi di nuovi barbari… Vi do due ore di tempo per trovare la soluzione più adatta. Nel frattempo farete anche la pausa pranzo. Tenetevi leggeri, mi raccomando!

Segue.

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