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Perché ho riattivato Todoist

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A febbraio oltre a tornare a utilizzare Keep, avevo riattivato anche Tasks e il Calendario di Google. Se con Keep e il Calendario mi trovo assai bene (e per anni e anni sono stato “fedele” utilizzatore di entrambe le app), Tasks continua a lasciarmi insoddisfatto. Da ieri ho riattivato Todoist che avevo usato per qualche tempo un paio di anni fa (o forse tre). I motivi del mio ritorno a una app più completa per gestire i miei tasks sono facili da elencare: Con Google Tasks si possono solo fare elenchi/liste di attività , mentre con Todoist è possibile anche mettere una o più etichette al singolo compito, rendendo la gestione dei tasks decisamente più easy; Ogni etichetta può avere un suo colore specifico e, siccome io uso il colore come codice informativo sia in Calendar, sia in Keep, non poterlo usare anche in Tasks lo trovavo davvero limitante; A differenza dei tasks creati con Google Tasks, quelli creati con Todoist si vedono anche nel calendario di Notion o in quello di Apple ...

Scorie digitali

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Non posso negare di avere una preoccupante tendenza all’accumulo. Mi si accatastano libri che non ho ancora avuto tempo di leggere. Compro materiale di cancelleria che uso un paio di volte e poi resta nel cassetto. Faccio fatica a smaltire marsupi che da anni non uso più. Ho in rubrica numeri di telefono di persone che non ho più idea di chi siano. Ecco, da ieri la mia visione delle cose è cambiata e, quando mi sono reso conto di avere in rubrica più di 1730 contatti, ho iniziato a fare pulizia. Conto, prima della fine dell’anno, di riuscire a cancellare le schede di persone che non so più chi sono;  quelle delle persone che so chi sono ma è da un decennio che non sento più neppure per gli auguri di Natale (e che, per quanto ne so, potrebbero anche essere morte);  e quelle di coloro con cui anni fa ero in contatto per ragioni di lavoro e che, oggi, non c’è ragione che restino nella mia rubrica. Se va come dovrebbe, spero di scendere a 300 contatti al massimo. La nuova visione ...

Creazione di contenuti. Umani 3 - AI 0

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Sempre più spesso si sentono creatori di contenuti ammettere candidamente di essersi affidati a questa o quella AI per generare i propri testi (parola qui usata in senso lato). Ogni volta che ciò accade, mi chiedo cosa spinga un professionista ad affidare la propria creatività a una AI. Ecco, allora, che ho voluto chiedere proprio a due di tali AI di spiegarmi quali sono le tre maggiori differenze tra i contenuti generati da un umano e quelli prodotti da un’AI . Le risposte non hanno fatto altro che confermare le mie convinzioni. Ad ogni modo, ritengo opportuno riportarle sinteticamente qui. La mia domanda (o “prompt”, come amano dire quelli bravi): Quali sono le tre maggiori differenze tra i contenuti generati dagli umani e quelli prodotti dall’AI?  Risposta di Gemini (o “output”, come amano dire…): 1. Esperienza personale ed emotiva. Gli esseri umani creano contenuti basati sulle proprie esperienze personali, emozioni e sensibilità uniche.  Al contrario, i contenuti cre...

Scenari di guerra sul Mediterraneo

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Il quinto scenario. Atto secondo (edito da Fuori Scena nel 2024) è l’aggiornamento e approfondimento di un’inchiesta giornalistica su Ustica pubblicata da Claudio Gatti per la prima volta nel 1994 da Rizzoli. Nei 30 anni trascorsi tra un’edizione e l’altra, il giornalista ha potuto prendere visione di nuove pubblicazioni che, seppure indirettamente, hanno validato la sua ipotesi (scenario) su chi abbia abbattuto il DC9 dell’Itavia sui cieli in prossimità dell’isola di Ustica. Innanzitutto, va specificato che Gatti non è parente, ma solo omonimo, del pilota del DC9 abbattuto e che il suo interesse per la vicenda è prettamente di natura giornalistica (di quel giornalismo investigativo di cui Gatti è uno dei rappresentanti). In secondo luogo, va ricordato che Gatti ha condotto la sua inchiesta da New York (città nella quale vive) e questo fatto lo ha, in qualche modo, facilitato sia a venire in possesso di documentazione sul caso, sia a poter intervistare uomini dell’apparato spionist...

Distopie al governo | L'estrema destra 2.0

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«Non v’è dubbio, [...] che una delle paure ricorrenti degli ultimi anni nel mondo occidentale sia quella di un futuro contrassegnato da governi autoritari e populisti, dal declino delle democrazie liberali, dalla fine dello Stato di diritto e persino dal ritorno del fascismo. [...] Le distopie del futuro sono, in larga misura, ormai parte della realtà che ci tocca vivere.». Così si esprime lo storico Steven Forti in Estrema destra 2.0 pubblicato in Italia da Castelvecchi per la traduzione di Marcello Belotti e lo stesso Forti. Un giudizio che, a coloro che tendono a sminuire la situazione, può sembrare eccessivo; ma agli altri mette paura. Un giudizio che Forti spiega dettagliatamente nel corso del suo saggio nel quale, appunto, analizza quella che lui definisce “estrema destra 2.0” e che tiene a sottolineare è diversa dal fascismo storico, quello, per intenderci, che prese il potere tra le due Guerre mondiali. Il “2.0” accanto a “estrema destra” non è casuale: quella attuale è una d...

Ricordi che il vento risveglia

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Faccio entrare il vento. È una carezza lieve. Un ricordo lontano. Il vento cullava le barche. Noi eravamo stesi in letti separati. Ci aveva uniti la notte. Faccio scorrere l’acqua. Un tempo mi insaponavi. Ora detergo giovani amanti. Il vento risveglia il ricordo del mio corpo che fu.

Il mio nuovo Kindle Paperwhite

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Da molti anni, ormai, non inseguo gli ultimi modelli dei device che uso quotidianamente. Questo comporta che, quando decido di sostituirne uno perché ormai lo considero non più in linea con le mie esigenze, il “salto tecnologico” tra il vecchio modello in mio possesso e quello nuovo che compro risulta evidente. Ieri ho approfittato degli sconti in atto e ho sostituito il mio Kindle di 7a generazione in servizio dal 9 ottobre del 2014 con il nuovo Kindle Paperwhite di 12a generazione. Le differenze tra i due device si vedono a colpo d’occhio: lo schermo del nuovo è più grande (7” contro i 6” del vecchio) e decisamente più luminoso, in quanto auto-illuminato (mentre per illuminare il vecchio modello c’è bisogno di una fonte luminosa esterna). Inoltre, lo schermo è decisamente più reattivo al tocco, oltre al fatto che si aggiorna molto più velocemente. Anche i caratteri risultano più chiari e più nitidi anche quando li si evidenzia. La configurazione del nuovo modello è stata davvero d...