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Scorie digitali

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Non posso negare di avere una preoccupante tendenza all’accumulo. Mi si accatastano libri che non ho ancora avuto tempo di leggere. Compro materiale di cancelleria che uso un paio di volte e poi resta nel cassetto. Faccio fatica a smaltire marsupi che da anni non uso più. Ho in rubrica numeri di telefono di persone che non ho più idea di chi siano. Ecco, da ieri la mia visione delle cose ĆØ cambiata e, quando mi sono reso conto di avere in rubrica più di 1730 contatti, ho iniziato a fare pulizia. Conto, prima della fine dell’anno, di riuscire a cancellare le schede di persone che non so più chi sono;  quelle delle persone che so chi sono ma ĆØ da un decennio che non sento più neppure per gli auguri di Natale (e che, per quanto ne so, potrebbero anche essere morte);  e quelle di coloro con cui anni fa ero in contatto per ragioni di lavoro e che, oggi, non c’ĆØ ragione che restino nella mia rubrica. Se va come dovrebbe, spero di scendere a 300 contatti al massimo. La nuova visione ...

Creazione di contenuti. Umani 3 - AI 0

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Sempre più spesso si sentono creatori di contenuti ammettere candidamente di essersi affidati a questa o quella AI per generare i propri testi (parola qui usata in senso lato). Ogni volta che ciò accade, mi chiedo cosa spinga un professionista ad affidare la propria creativitĆ  a una AI. Ecco, allora, che ho voluto chiedere proprio a due di tali AI di spiegarmi quali sono le tre maggiori differenze tra i contenuti generati da un umano e quelli prodotti da un’AI . Le risposte non hanno fatto altro che confermare le mie convinzioni. Ad ogni modo, ritengo opportuno riportarle sinteticamente qui. La mia domanda (o “prompt”, come amano dire quelli bravi): Quali sono le tre maggiori differenze tra i contenuti generati dagli umani e quelli prodotti dall’AI?  Risposta di Gemini (o “output”, come amano dire…): 1. Esperienza personale ed emotiva. Gli esseri umani creano contenuti basati sulle proprie esperienze personali, emozioni e sensibilitĆ  uniche.  Al contrario, i contenuti cre...

Scenari di guerra sul Mediterraneo

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Il quinto scenario. Atto secondo (edito da Fuori Scena nel 2024) ĆØ l’aggiornamento e approfondimento di un’inchiesta giornalistica su Ustica pubblicata da Claudio Gatti per la prima volta nel 1994 da Rizzoli. Nei 30 anni trascorsi tra un’edizione e l’altra, il giornalista ha potuto prendere visione di nuove pubblicazioni che, seppure indirettamente, hanno validato la sua ipotesi (scenario) su chi abbia abbattuto il DC9 dell’Itavia sui cieli in prossimitĆ  dell’isola di Ustica. Innanzitutto, va specificato che Gatti non ĆØ parente, ma solo omonimo, del pilota del DC9 abbattuto e che il suo interesse per la vicenda ĆØ prettamente di natura giornalistica (di quel giornalismo investigativo di cui Gatti ĆØ uno dei rappresentanti). In secondo luogo, va ricordato che Gatti ha condotto la sua inchiesta da New York (cittĆ  nella quale vive) e questo fatto lo ha, in qualche modo, facilitato sia a venire in possesso di documentazione sul caso, sia a poter intervistare uomini dell’apparato spionist...

Distopie al governo | L'estrema destra 2.0

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«Non v’ĆØ dubbio, [...] che una delle paure ricorrenti degli ultimi anni nel mondo occidentale sia quella di un futuro contrassegnato da governi autoritari e populisti, dal declino delle democrazie liberali, dalla fine dello Stato di diritto e persino dal ritorno del fascismo. [...] Le distopie del futuro sono, in larga misura, ormai parte della realtĆ  che ci tocca vivere.». CosƬ si esprime lo storico Steven Forti in Estrema destra 2.0 pubblicato in Italia da Castelvecchi per la traduzione di Marcello Belotti e lo stesso Forti. Un giudizio che, a coloro che tendono a sminuire la situazione, può sembrare eccessivo; ma agli altri mette paura. Un giudizio che Forti spiega dettagliatamente nel corso del suo saggio nel quale, appunto, analizza quella che lui definisce “estrema destra 2.0” e che tiene a sottolineare ĆØ diversa dal fascismo storico, quello, per intenderci, che prese il potere tra le due Guerre mondiali. Il “2.0” accanto a “estrema destra” non ĆØ casuale: quella attuale ĆØ una d...

Ricordi che il vento risveglia

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Faccio entrare il vento. ƈ una carezza lieve. Un ricordo lontano. Il vento cullava le barche. Noi eravamo stesi in letti separati. Ci aveva uniti la notte. Faccio scorrere l’acqua. Un tempo mi insaponavi. Ora detergo giovani amanti. Il vento risveglia il ricordo del mio corpo che fu.

Il mio nuovo Kindle Paperwhite

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Da molti anni, ormai, non inseguo gli ultimi modelli dei device che uso quotidianamente. Questo comporta che, quando decido di sostituirne uno perchĆ© ormai lo considero non più in linea con le mie esigenze, il “salto tecnologico” tra il vecchio modello in mio possesso e quello nuovo che compro risulta evidente. Ieri ho approfittato degli sconti in atto e ho sostituito il mio Kindle di 7a generazione in servizio dal 9 ottobre del 2014 con il nuovo Kindle Paperwhite di 12a generazione. Le differenze tra i due device si vedono a colpo d’occhio: lo schermo del nuovo ĆØ più grande (7” contro i 6” del vecchio) e decisamente più luminoso, in quanto auto-illuminato (mentre per illuminare il vecchio modello c’ĆØ bisogno di una fonte luminosa esterna). Inoltre, lo schermo ĆØ decisamente più reattivo al tocco, oltre al fatto che si aggiorna molto più velocemente. Anche i caratteri risultano più chiari e più nitidi anche quando li si evidenzia. La configurazione del nuovo modello ĆØ stata davvero d...

Fenomenologia dell'odio neofascista nell'Europa del XXI secolo

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Tutti i colori del nero. L’estrema destra nell’Europa del XXI secolo di Jordi BorrĆ s , edito in Italia da Castelvecchi, ĆØ un saggio che fotografa l’ondata di estrema destra che sta investendo l’Europa negli ultimi anni. L’Autore, fotoreporter di professione, per più di un decennio si ĆØ dedicato a fotografare le manifestazioni dell’estrema destra in buona parte d’Europa e a descriverne di ognuna lo svolgimento, i partecipanti, i riti e i simboli esibiti. Ne ĆØ risultata un’immagine piuttosto unitaria, seppur variegata nelle “sfumature” del nero: “l’Internazionale dell’odio” (come la definisce BorrĆ s), infatti, si manifesta ovunque più o meno nella stessa maniera, sfoggiando una simbologia che si richiama, in modo più o meno esplicita, a quella imposta dai fascisti e nazisti del Novecento. I partecipanti alle manifestazioni indette da partiti e gruppuscoli di estrema destra, poi, hanno quasi tutti gli stessi atteggiamenti aggressivi e, più o meno, lo stesso outfit; e, manco a dirlo, il...