Andrea Purgatori sempre in cerca della Verità
Andrea Purgatori è scomparso il 19 luglio del 2023.
Pochi mesi dopo Solferino ha pubblicato Volevo fare il giornalista-giornalista: Le inchieste sui grandi misteri italiani antologia degli articoli scritti dal grande cronista per il “Corriere della Sera”, testata per la quale Purgatori ha lavorato per anni.
Si tratta di una scelta curata da Paolo Conti che privilegia - giustamente - le inchieste per le quali Purgatori è noto al grande pubblico: quelle sul caso Moro; quella per il rapimento di Emanuela Orlandi e - non ultima - quella per l’abbattimento del DC-9 Itavia nei cieli di Ustica.
Completano il volume alcuni articoli dedicati al Terrorismo e altri che possono essere definiti “d’occasione” (come quello dedicato alla vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio).
Da segnalare anche un’intervista di Purgatori alla madre dei fratelli Borsellino, auto-accusatisi del delitto Pasolini da cui, tra l’altro, si apprende della grande amicizia tra i due fratelli e Pino Pelosi che tutte le mattine si recava a casa dei due.
Ad ogni buon conto, la parte del volume che, senza alcun dubbio, pare essere quella di maggiore interesse è quella dedicata al caso Ustica che Purgatori non ha mai lasciato di indagare da vicino.
Gli articoli di Purgatori si caratterizzano per essere narrativi, quasi cinematografici: estremamente visivi.
Leggendoli, sembra di essere sul luogo in cui si stanno svolgendo i fatti o di guardarli da molto vicino, magari ai margini di una delle manifestazioni raccontate dal cronista.
Va, poi, detto, che - nella stragrande maggioranza dei casi - Purgatori racconta i fatti senza aggiungere commenti personali.
Solo quando si trova a dover fare i conti con le macroscopiche bugie relative alla vicenda dell’abbattimento del DC-9 Itavia Purgatori sembra spazientirsi e invoca atti di coraggio per arrivare alla Verità.
Ecco, quello che Purgatori ha sempre ricercato è la Verità dei fatti.
Quella Verità che a molti potenti coinvolti nei casi summenzionati non piace si sappia.
Un volume di cui si consiglia la lettura non solo a coloro che sono interessati ai casi Moro, Orlandi, Pasolini e Ustica, ma anche a coloro che amano il giornalismo di qualità, quello fatto da uomini con la schiena dritta.
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