Siamo extraterrestri
Siamo extraterrestri di Roberto Pinotti edito da De Vecchi nel 2018 è un saggio assai interessante che analizza la presenza sul nostro pianeta - e l’influsso sul genere umano - degli extraterrestri, soprattutto durante il nostro lontano passato.
Pinotti, come suo solito, supporta le sue argomentazioni con dati e documenti certi e verificati (e, quindi, verificabili da chiunque) e correda il volume con un’ampia bibliografia e con un apparato iconografico di tutto rispetto.
La tesi sposata dall’Autore (studioso assai noto di ufologia) è riassumibile in poche parole: l’homo sapiens non è il frutto di un’evoluzione “naturale” di tipo darwiniano, ma le sue capacità sono state modellate da entità non terrestri tecnologicamente evolute che ne hanno anche guidato le scelte e lo sviluppo.
La letteratura di ogni angolo del pianeta parla chiaro, ricorda Pinotti: ad esempio, in tutti i “libri sacri” (Bibbia compresa), c’è sempre l’intervento di entità “Celesti” che supportano/guidano/castigano in vari modi gli uomini.
E può anche succedere che ne mutino geneticamente la discendenza, per mezzo di unioni sessuali con essi, atte, appunto, a generare nuove stirpi.
Un’azione, quella extraterrestre, millenaria e che ha attraversato tutte le epoche e ogni zona del pianeta, lasciando testimonianze della propria presenza.
E, a tal proposito, Pinotti descrive nel suo saggio una quarantina di OOPARTs (acronimo di Out Of Place ARTifacts), ossia “oggetti” di varia natura rinvenuti in contesti che, a rigor di storia ufficiale, non li avrebbero dovuti “ospitare”.
Tra essi vanno sicuramente ricordate le pile di Bagdad; la mappa di Piri Reis; la Sfinge e le lampade di Denderah.
Un saggio di cui si consiglia la lettura anche a coloro che negano del tutto l’esistenza degli extraterrestri.
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