Nessuna penitenza!
Il nuovo coronavirus non è un castigo, ma una malattia.
Per combattere una malattia non servono penitenze, ma cure.
Cure non solo per il corpo, ma anche per la mente.
Essere in buona salute, infatti, significa avere sia il corpo, sia la mente prive di malattie.
E non si sottovaluti mai la salute mentale!
Ciò detto, risulterà facilmente comprensibile a chiunque come un qualsiasi atteggiamento penitenziale in questo momento di emergenza non sia proprio ciò di cui le nostre menti hanno bisogno.
Non serve a nulla, anzi peggiora la situazione.
Il Covid-19 va combattuto seguendo le indicazioni dei medici, dei virologi, degli epidemiologi e non quelle di qualche predicatore con evidenti problemi psichiatrici.
E, lo so, può essere difficile da sentirselo dire, ma anche i lutti che questa pandemia ci infligge non vanno affrontati abbandonandosi al dolore più cupo.
Niente e nessuno ci restituirà alla vita i nostri cari; ma i nostri cari possono vivere in noi solo quando il lutto viene elaborato.
E per elaborare il lutto non bisogna lasciare che esso ci travolga e ci annienti.
No, nessun atteggiamento penitenziale, mi raccomando!
Nessuna nera e insuperabile tristezza, perché le persone tristi diventano anche persone cattive e la cattiveria non è ciò che serve ora.
Ora dobbiamo combattere e come ogni combattente sa bene, la notte prima della battaglia si brinda alla vita.
Ben vengano, quindi, i balli, i canti, le risate, e il sesso.
A distanza di sicurezza e stando a casa, ovviamente.
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