Sento spesso usare il termine “Uguale” al posto di “Identico”, come se le due parole avessero pari significato. Ma “Uguale” e “Identico” non sono termini intercambiabili, in quanto “ Identico ” significa «Interamente uguale» (s.v. Identico , in V ocabolario Treccani online ); o, come si direbbe in linguaggio giuridico, “copia conforme all'originale”. Forse la confusione terminologica tra “Uguale” e “Identico” deriva da un improprio uso linguistico della logica matematica per la quale se A = A e B = B, allora ne consegue che A ≠ B, dove i simboli = (uguale) e ≠ (diverso), graficamente, indicano, in realtà, ciò che è identico (=) , ossia uguale al 100% e ciò che non-è-identico (≠) , ossia diverso completamente o solo in parte. Ma, nei fatti, pur A differendo da B, spesso A può essere uguale a B proprio in quanto non-identico a B . “ Uguale ”, infatti, indica tutto ciò «Che nella natura, o nell'aspetto, non differisce, non si discosta sostanzialmente da un altro
La scomparsa di Majorana di Leonardo Sciascia è un piccolo gioiello di indagine psicologica, ancor prima che storica. Nel saggio, infatti, Sciascia non solo ricostruisce i fatti che portarono agli eventi del marzo 1938 in cui di Ettore Majorana si persero le tracce, ma analizza la psicologia del genio della Fisica teorica, per tentare di dare una spiegazione razionale proprio alla misteriosa scomparsa. Come è noto - o come dovrebbe esserlo - Sciascia era convinto che Majorana non si suicidò, ma decise di scomparire. A tal proposito, lo scrittore sottolinea come l’uso della parola «scomparire» fatto da Majorana stesso in una delle lettere che ne preannunciavano il suicidio, era ambiguo: il Fisico voleva che si pensasse a un sinonimo di scomparire (ossia, darsi la morte ), ma, in realtà, la sua intenzione era proprio quella di sparire nel nulla e di non farsi cercare, proprio perché aveva dato a intendere un suicidio. E, in effetti, la polizia fascista non indagò con meticolosità, sic
Walter Sickert Nel libro-inchiesta Ritratto di un assassino di Patricia Cornwell - uscito in Italia per Mondadori nel 2002 - il nome di Jack lo Squartatore viene fatto fin dalle prime pagine: la nota giallista, infatti, è convinta che si firmava così il famoso pittore Walter Sickert . Sickert, per la Cornwell, era uno psicopatico violento che odiava le donne anche in ragione del fatto che era affetto da una grave malformazione al pene che, in tenera età, lo costrinse a sottoporsi a tre delicati interventi, il cui esito, assai probabilmente, non fu pienamente positivo, tanto da rendere “difficile” la vita sessuale di Sickert una volta diventato adulto. E, a tal proposito, non si dimentichi il fatto che sulle vittime di Jack lo Squartatore non fu mai trovata traccia di stupro o di rapporti sessuali consumati prima degli omicidi o dopo che le vittime erano già morte. Jack the Ripper, in altre parole, uccideva, ma non violentava. Tale modus operandi ha fatto sì che si sospettasse anche
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