Il miracolo di una piazza


Venerdì scorso sono stato a Pisa per vedere Piazza dei Miracoli (come la definì Gabriele d’Annunzio). 
Una piazza incantevole e giustamente rinomata in tutto il mondo, anche grazie alla pendenza della celebre Torre campanaria.
Non entro nel merito della storia della piazza o dei suoi munumenti.
Ciò che mi preme raccontare sono le emozioni che ho provato.

Innanzitutto l’ammirazione: si ha la sensazione di entrare in uno spazio architettonicamente perfetto. Da qualsiasi angolo si guardi la piazza, il paesaggio è mozzafiato.

Poi, una sensazione strana: quella di stare quasi galleggiando. Che io ricordi, ho provato tale sensazione soltanto in un altro posto: a Miyajima
Nel tempio dell’isola giapponese la sensazione di fluttuare era data dal fatto che il tempio è un’enorme palafitta lignea.
Nella piazza pisana, invece, tale sensazione mi è stata trasmessa dal fatto che i monumenti sembrano spuntare direttamente dal prato, quasi come se essi fossero privi di fondamenta ed emergessero da un mare verde.

Infine, una sensazione che non so bene definire: di fissità fotografica; come se il tempo si fosse fermato nel momento stesso in cui la Torre iniziava a cadere. 
Una sorta di “fermo immagine” perenne.

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