Istruzione #1

Ritengo che volere che la Scuola formi principalmente dei futuri lavoratori sia un errore dalle conseguenze devastanti per il tessuto sociale.
Infatti, a mio avviso, l’istruzione scolastica dovrebbe sì formare al mondo del lavoro, ma dovrebbe, soprattutto, formare cittadini/e e uomini e donne consapevoli.
Un lavoro lo si può imparare davvero solo sul posto di lavoro, mentre un’istruzione che aiuti l’individuo a prendere coscienza di sé e del mondo che lo circonda la si può ricevere solamente a scuola. In una scuola laica e statale, per inciso.

Per formare cittadini/e e uomini e donne consapevoli, bisognerebbe tornare ad aprire le menti degli/lle studenti/esse con materie come:
  • l’Educazione Civica, che insegni a leggere le diverse forme sociali/istituzionali con le quali una nazione può decidere di organizzarsi. Che insegni il rispetto dell’altro e faccia comprendere cosa sono i diritti e i doveri dei cittadini. Cittadini italiani, europei, globali.
  • la Filosofia, la Letteratura e l’Arte, per far conoscere la storia del pensiero e di come esso si sia incarnato e sia stato veicolato tra gli uomini; sottolineando come siano la Cultura e la Bellezza a renderci Umani e non altro!
  • la Storia per imparare a interpretare il presente leggendo la cronaca attraverso il divenire dei fatti e, sopratutto, del perché quei fatti si sono determinati.
  • la Scienza per imparare a interpretare i fenomeni naturali.
Ovviamente, penso che tali materie dovrebbero costituire la base della formazione che verrebbe completata dagli insegnamenti specifici a ogni tipo di scuola. 

Ripeto, però, che la Scuola dovrebbe incaricarsi di crescere sopratutto dei/lle cittadini/e consapevoli e adulti, perché, senza tale formazione, un lavoratore rischia seriamente di essere poco più di uno schiavo (se gli va bene).

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