In cerca del nuovo giornalista

Sergio Maistrello torna in libreria con un nuovo saggio: Giornalismo e nuovi media, edito da Apogeo, nel quale indaga il mondo dell’”informazione al tempo del citizen journalism” (cosƬ come recita il sottotitolo).
Si tratta di un volume accurato, nel quale l’autore racconta e fotografa lo stato dell’arte, non dimenticando di informare il lettore anche sull'evoluzione storica che ha condotto alla situazione attuale.
Una situazione in cui tutti coloro che hanno accesso alla Rete globale possono fare informazione; e in cui, probabilmente di conseguenza, ĆØ poco avvertita/cosciente la necessitĆ  di un mediatore professionista (ossia il giornalista).
Una situazione che vede emergere la profonda sofferenza in cui si trovano a vivere molti grossi colossi dell’informazione, arroccati come sono sulla difesa di vecchi sistemi produttivi o diffidenti verso le innovazioni tecnologiche; timorosi che il loro legittimo profitto possa venir meno.
Paradossalmente, perĆ², proprio l’atteggiamento di chiusura verso il nuovo modo di “abitare la rete” che il Web 2.0 ha diffuso tra i navigatori (fatto di collaborazione e di conversazione) rallenta lo sviluppo di un nuovo tipo di giornalismo di cui, troppo spesso, si sente la mancanza. Un giornalismo meno superficiale e, di conseguenza, sia piĆ¹ di indagine, sia piĆ¹ specializzato.
Un giornalismo che sappia, in qualche modo, rendere semplice la complessitĆ , dare un’ordine al caos che regna (rendendolo vitale) nel Web.
Un giornalismo che sappia trattare le fonti (siano essi appartenenti al mondo biologico o a quello digitale); che sappia abbandonare la concorrenza di cui si ĆØ nutrito e fatto scudo finora, a favore della collaborazione (tra giornalisti, lettori, blogger…); che sappia confezionare approfondimenti e aggregazioni di notizie.
Un giornalismo che capisca che l’unitĆ  di misura del Web non ĆØ la “testata” (il sito), ma  il singolo contenuto che puĆ² (che deve) scorrere tra i mille rivoli di cui si compone il mare magnum del Web per poter vivere e dare senso al vissuto.
Il libro di Maistrello illustra questo nuovo tipo di giornalismo, non fermandosi agli enunciati, alle teorie, ma approfondendo con esempi, buone pratiche, storie che l’autore rintraccia (cerca) sia in Italia, sia, molto piĆ¹ spesso, nei paesi anglosassoni.
Casi che l’autore racconta assai bene, rendendo la lettura del saggio assai piacevole.

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