Quando la comunicazione è subdola
In questi giorni il controverso Ministero delle Pari Opportunità della ministro Mara Carfagna ha licenziato uno spot contro l’omofobia.
Lo spot o è un auto-goal di proporzioni bibliche, oppure è subdolo in quanto, con la scusa di lottare contro l’omofobia (che altro non è che paura della diversità), in realtà la sobilla e/o rinforza.
Infatti, lo slogan dello spot è a dir poco omofobo: esso invita a “Non essere tu quello diverso”.
Davvero raccapricciante pensare che si invita a non essere diversi, mentre si dovrebbe combattere coloro che la diversità temono e aggrediscono!
Ora, conoscendo la nota capacità comunicativa del Governo cui la Ministro appartiene, nasce il sospetto che questo spot sia un chiaro esempio di comunicazione subdola: fingendo di combattere un grave atto di discriminazione (l’omofobia), in realtà tale discriminazione rinforza, invitando i cittadini all'omologazione che rifiuta la diversità.
Inoltre, a livello di immagini, si abbina il concetto di diversità sessuale a quello di emergenza: lo spot, infatti, è ambientato in un Pronto Soccorso.
Una location davvero inquietante.
Perché non scegliere un luogo meno ansiogeno e più quotidiano?
Perché non dare della diversità un’immagine serena?
Le risposte sono dolorosamente chiare...
Lo spot o è un auto-goal di proporzioni bibliche, oppure è subdolo in quanto, con la scusa di lottare contro l’omofobia (che altro non è che paura della diversità), in realtà la sobilla e/o rinforza.
Infatti, lo slogan dello spot è a dir poco omofobo: esso invita a “Non essere tu quello diverso”.
Davvero raccapricciante pensare che si invita a non essere diversi, mentre si dovrebbe combattere coloro che la diversità temono e aggrediscono!
Ora, conoscendo la nota capacità comunicativa del Governo cui la Ministro appartiene, nasce il sospetto che questo spot sia un chiaro esempio di comunicazione subdola: fingendo di combattere un grave atto di discriminazione (l’omofobia), in realtà tale discriminazione rinforza, invitando i cittadini all'omologazione che rifiuta la diversità.
Inoltre, a livello di immagini, si abbina il concetto di diversità sessuale a quello di emergenza: lo spot, infatti, è ambientato in un Pronto Soccorso.
Una location davvero inquietante.
Perché non scegliere un luogo meno ansiogeno e più quotidiano?
Perché non dare della diversità un’immagine serena?
Le risposte sono dolorosamente chiare...
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