L'amore per corrispondenza


Chi crede che Internet abbia inventato una modalità nuova di amarsi e relazionarsi (roba in stile C'è posta per te), forse ignora che l'amore per corrispondenza è fatto antico
E non penso solo a matrimoni combinati per posta tra persone che a stento si conoscevano e spesso vivevano in città distanti l'una dall'altra.

Penso, invece, a relazioni nate e sviluppatesi di lettera in lettera tra persone che nulla sapevano l'una dell'altra se non lo pseudonimo usato dal corrispondente. 
Ovviamente, al posto dell'odierna e-mail, c'era il numero di una casella postale.

E ieri come oggi, il completo anonimato favoriva lo scambio di confidenze e l'apertura di sé all'altro.

Per fare un esempio concreto, ricordo il caso dello scrittore Federico Tozzi che, nel novembre del 1902, lesse su un giornale l'annuncio di una «Giovane signorina», che si firmava Annalena, desiderosa di intraprendere una corrispondenza. 
Tozzi rispose all'annuncio e i due presero a scriversi con regolarità confidandosi la propria intimità. 
Solo nel marzo del 1903 Tozzi rivelò ad Annalena (che si chiamava in realtà Emma Palagi) la propria identità... 
Cinque anni dopo (nel 1908) i due si unirono in matrimonio.

Insomma, oggi come ieri...

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