Scenari di guerra sul Mediterraneo
Il quinto scenario. Atto secondo (edito da Fuori Scena nel 2024) è l’aggiornamento e approfondimento di un’inchiesta giornalistica su Ustica pubblicata da Claudio Gatti per la prima volta nel 1994 da Rizzoli.
Nei 30 anni trascorsi tra un’edizione e l’altra, il giornalista ha potuto prendere visione di nuove pubblicazioni che, seppure indirettamente, hanno validato la sua ipotesi (scenario) su chi abbia abbattuto il DC9 dell’Itavia sui cieli in prossimità dell’isola di Ustica.
Innanzitutto, va specificato che Gatti non è parente, ma solo omonimo, del pilota del DC9 abbattuto e che il suo interesse per la vicenda è prettamente di natura giornalistica (di quel giornalismo investigativo di cui Gatti è uno dei rappresentanti).
In secondo luogo, va ricordato che Gatti ha condotto la sua inchiesta da New York (città nella quale vive) e questo fatto lo ha, in qualche modo, facilitato sia a venire in possesso di documentazione sul caso, sia a poter intervistare uomini dell’apparato spionistico e militare degli USA; ma anche a trovare i giusti canali per entrare in contatto con militari, giornalisti, scienziati di mezzo mondo (italiani, francesi e israeliani in primis).
In ultimo - e non è un dato di puro gossip - va ricordato che Gatti è sposato con una donna ebrea.
Gatti procede nella sua inchiesta analizzando ben cinque scenari, in ognuno dei quali mette al centro uno Stato e verifica, con le sue fonti, se tale Stato possa essere responsabile dell’abbattimento del DC9 dell’Itavia avvenuto nei pressi di Ustica il 27 giugno del 1980.
Per tutti gli scenari procede raccontando il contesto storico e geo-politico sia in atto in quel 1980, sia degli anni immediatamente precedenti.
Racconta, anche, come ha condotto l’inchiesta, quali sono stati i risultati raggiunti e quali i dubbi.
Spiega, infine, la ragione per la quale ha abbandonato uno degli scenari, convinto che quel determinato Stato fosse estraneo alla vicenda.
Procede, quindi, per esclusione, partendo con l’analizzare se l’abbattimento del volo civile possa essere stata una vicenda tutta interna all’Italia; passando, poi, a valutare se nell’abbattimento del DC9 possano essere stati coinvolti gli USA, la Libia o la Francia.
Esclusi i quattro scenari, Gatti analizza approfonditamente se a causare l’abbattimento dell’aereo possa essere stato Israele.
Gatti ritiene assai convincente tale ipotesi e la fortifica portando prove circostanziate, seppure indiziarie.
E - solo per tale scenario - analizza pure gli effetti nell’immediato che il fallimento della missione ha provocato nei vertici politici e militari di Israele.
Ovviamente target della missione non era il DC9 dell’Itavia, ma un volo commerciale che - secondo le informazioni in possesso dei vertici spionistici/militari/politici di Israele - avrebbe dovuto trasportare dell’uranio dalla Francia all’Iraq.
Scopo dell’abbattimento del volo era, quindi, quello di impedire a Saddam di poter costruire una bomba atomica da sganciare su Israele.
Una serie di fatalità e di errori che non ci si aspetta da un apparato efficiente come quello israeliano, però, hanno fatto sì che l’operazione fosse un totale e tragico fallimento.
La storia di tale fallimento è ricostruita nel dettaglio da Gatti e la sua è una narrazione potente, in grado di coinvolgere il lettore e farlo entrare nelle “stanze dei bottoni”.
Una lettura che si consiglia anche solo per prendere in considerazione un’ipotesi di cui, in questi anni, in Italia non si è sentito molto parlare.
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