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Visualizzazione dei post da febbraio, 2005

La Cultura in Radio

Pare proprio ( ma per crederci davvero aspetto la prima puntata ) che condurrò una trasmissione radiofonica tutta mia che si occuperà di Cultura: oggi ho presentato un format a una radio che me lo aveva richiesto e ho avuto l’ok dal direttore. Sono contento perché la Radio è un medium che amo molto: è caldo e praticamente arriva ovunque. Inoltre mi occuperò di Cultura e la cosa non può non rendermi felice. Sono, però, anche un po’ preoccupato, perché l’impegno è notevole (la trasmissione sarà settimanale)… Spero di farcela… Ad ogni modo voglio tentarci. Ora mi aspetta tutto il lavoro preparatorio, prima di poter lanciare la prima puntata. Fortunatamente, mi è stato detto di prendermi il tempo necessario.

Effetti collaterali

È proprio vero che per godere appieno dell’ordine e della pulizia si possono anche tollerare alcuni effetti collaterali dovuti a eventi imprevedibili. L’altra sera stavo rientrando a casa dopo il coprifuoco: avevo cenato fuori con alcuni amici e non c’eravamo accorti che stavamo facendo davvero tardi. Quando il ristoratore ha annunciato che avrebbe chiuso di lì a poco, ci siamo alzati, ci siamo salutati e ognuno di noi ha preso la via di casa. Qualcuno mi ha chiesto se volevo un passaggio, ma io ho risposto che preferivo prendere una boccata d’aria. Ero ormai giunto a uno o due chilometri dal condominio dove vivo che, a un certo punto, ho sentito un rumore inquietante. Ho alzato la testa e ho sondato il buio con lo sguardo. Davanti a me ho visto una donna che camminava nella mia direzione e dietro di lei ho distinto la sagoma del Meccano Ecologico. Ho riflettuto immediatamente che avevo avuto una giornata pesante e non ero proprio fresco come una rosa. Ho, quindi, sub

Le ultime parole

Mercoledì scorso mio padre è stato in serio pericolo di vita a causa di un infarto improvviso e diagnosticato con ritardo. Io e mia madre abbiamo temuto per la sua vita, anche perché i medici del pronto soccorso si erano riservati la prognosi e non erano stati molto ottimisti. Mentre mio padre veniva operato al cuore, io ripensavo continuamente, ossessivamente, alle ultime parole che gli avevo detto quella mattina prima di andare in ufficio. Quelle parole mi sono risuonate nel cervello durante tutta la mattinata e ho sperato con tutto il cuore che non fossero davvero le ultime parole dette a mio padre. Ora mio padre è stato dimesso dall’ospedale e quelle di quella mattina non sono state, fortunatamente, le ultime parole che gli ho detto. Fortunatamente non tanto perché erano delle “brutte” parole, ma perché potrò dirgliene molte, molte altre. Il dialogo non si è bruscamente interrotto… e ora, quelle parole, incredibilmente, non me le ricordo neppure più, tanto erano

La delazione

È tutta colpa mia, lo confesso. Ma giuro su quanto ho di più sacro e di più caro che non pensavo, che non volevo. Non so neppure io come spiegarvi. È successo tutto per caso, all’improvviso, così, senza dare neppure il tempo di capire, di riflettere, di farsene una ragione. Erano ormai dieci giorni che non dormivo più: il suono del bongo mi teneva sveglio. Colpi secchi, ripetitivi, ossessivi, fino alle quattro del mattino. Insopportabile. Non capivo come facessero i miei vicini di casa a non lamentarsene. Io, sulle prime avevo pensato di scrivere un avviso da attaccare in ascensore, nel quale avrei fatto notare con ironia che non eravamo in piena savana e, quindi, il bongo andava suonato durante il giorno. Poi avevo riflettuto che una persona maleducata al punto da suonare in piena notte, sicuramente se ne sarebbe sbattuta alla grande del mio avviso. Allora avevo deciso di passare alla denuncia per schiamazzi. Ma ho abbandonato il proposito quasi nel momento stesso in c

I rimedi della nonna

Sono allergico a una quantità considerevole di medicinali, per cui, quando – come in questi ultimi giorni – ho la febbre alta, devo ricorrere ai “rimedi della nonna” per curarmi. Ecco, allora, comparire beveroni di latte caldo, spremute di arancia, coperte su coperte (io che di solito ne uso una sola anche in pieno inverno).  A proposito delle coperte, in questi giorni non me bastavano mai: continuavo ad avere i brividi di freddo, fino a quando mia zia ha avuto il colpo di genio: la borsa dell’acqua calda! Un vero toccasana: oltre a tenermi al caldo, mi ha aiutato a sudare, abbassando la temperatura corporea…  I vecchi rimedi della nonna: geniali!