Perché ho tolto gli spot di Google dai miei siti


Nei giorni scorsi ho tolto da tutti i miei siti le inserzioni pubblicitarie di Google AdSense.
Per chi non lo sapesse, ricordo - usando le parole di Wikipedia - che 

AdSense è un servizio di banner pubblicitari offerto da Google. 
Con AdSense è possibile pubblicare annunci pubblicitari sul proprio sito web, guadagnando in base al numero di esposizioni dell'annuncio pubblicitario (impression) o click sugli annunci.

Specifico che la mia scelta di togliere gli spot dai siti non è stata determinata da un mancato ricavo.
A spingermi a rinunciare ai banner di Google AdSense sono stati soprattutto due motivi:
  1. la volontà di facilitare la concentrazione sui contenuti che creo da parte di chi li fruisce; e
  2. la consapevolezza di creare dei contenuti ricercati solo da piccole nicchie di fruitori.


Per quanto attiene al primo punto, va detto che i banner pubblicitari - grazie a un’accurata profilazione dei soggetti che usano il Web - sono sempre più mirati e, quindi, diventa sempre più difficile ignorarli e concentrarsi sui contenuti.
Ma che senso ha faticare a pensare contenuti di un certo livello se, poi, non se ne facilita la corretta fruizione, ma, anzi, la si disturba con dei banner pubblicitari aggressivi?

Per quel che riguarda il secondo punto, invece, devo ammettere che considererei tempo sprecato quello passato a rincorrere i potenziali visitatori sparsi qui e là nel Web per portarli sulle mie pagine, al fine di aumentare impression e click sugli annunci. Questo perché non pubblico pensando a quanti click farà il mio contenuto, ma alle riflessioni che può generare.
In altre parole, non mi interessano i click, ma il confronto e il dialogo.

Ovviamente, non disprezzo affatto la possibilità di guadagnare con i contenuti che creo, anzi! 
Quindi, quanti si sentono generosi e ne hanno la possibilità e la volontà, possono farmi una donazione (anche minima) tramite PayPal.


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