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Visualizzazione dei post da marzo, 2017

Esigenze irreali | I geni del marketing

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Spesso chi si occupa di marketing si trova a dover istillare nel consumatore l’esigenza del prodotto che è chiamato a vendere. Un conto, ad esempio, è proporre qualcosa che davvero serve al cliente, altro è vendergli un bene di cui non sente o non ha necessità. Impresa difficile, ma non impossibile…  I geni del marketing, infatti, spesso riescono a fare diventare un’esigenza un prodotto che, in realtà, è poco o per nulla indispensabile. Per fare un esempio, gli smartwatch sembrano diventati degli oggetti del desiderio, nonostante, al momento, essi appaiano palesemente inutili o inadatti… Tra le varie carte che l’esperto di marketing può giocarsi con il consumatore c’è quella di far vedere che il proprio prodotto può fare cose che il prodotto a lui più affine non può fare. Un esempio macroscopico di tale tecnica di vendita è fornita dai lettori di ebook.  Tra le varie “qualità” che si decantano del lettore di ebook e che lo differenziano dal libro tradizionale c’è que

Il selfie di marzo

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Marzo è stato un mese in cui ho scattato parecchi selfie, in alcuni dei quali sono venuto bene.  Ecco quello che ho scelto come "selfie del mese".  Gli altri li puoi vedere direttamente su Instagram @daniloruocco

Il sesso degli angeli | Le discussioni su Facebook

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Da tempo ormai Facebook è diventato il posto delle discussioni tanto accalorate quanto inconcludenti. Le persone si dividono in fazioni e portano avanti le loro posizioni senza avere la reale intenzione di confrontarsi con la controparte, ma solo cercando lo scontro , nella (vana) speranza di imporre la propria opinione a mo’ di verità rivelata. Chiaramente, tali persone non hanno ben chiaro il fatto che le loro (come quelle di tutti) sono soltanto opinioni e non, appunto, verità, non fosse altro perché la Verità (quella con la V maiuscola) non esiste (questa è la mia opinione, ovviamente). Ecco, allora, il proliferare quotidiano di discussioni , il più delle volte inutili, nelle quali si passano ore a discutere del famoso sesso degli angeli (come se esistessero effettivamente, gli angeli, e fosse determinante conoscerne il sesso!). Discussioni in cui, a volte, si viene tirati in ballo dai partecipanti in qualche loro commento. A quel punto, se si sceglie di partecipare,

Sul ponte di Londra

Mi hai chiamato da Londra.  Eri sul ponte e hai avuto paura. La tua voce tremava ancora. Sei stato sfiorato dalla Morte. “Correva armato verso di noi.  Mi sono pisciato nelle mutande. Pensare che per mio figlio sono un eroe!”. Ridi amaro. E dopo un breve silenzio “Mi vergogno tanto”.

Il contenuto vince su tutto

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Nel 2012, nel post La morte del template , ragionavo sul perché, a mio avviso, l’era del template era finita e, tra le varie cose, affermavo che si stava andando verso la «supremazia della parte contenutistica/comunicativa a scapito di quella grafica/ornamentale».  Oggi sono sempre più convinto che la parte contenutistica di un sito web abbia definitivamente vinto sulle altre, al punto da rendere inutile non solo il template, ma, sostanzialmente, anche la stessa homepage. Ormai ai contenuti pubblicati sul web si arriva generalmente o tramite una ricerca su Google, o tramite un link postato su un social network, o tramite la lettura dei feed RSS. Come ho già detto in altri post, difficilmente oggi si naviga come si faceva anni fa, ovvero aprendo le varie homepage dei siti preferiti per leggervi le novità. Ora si va direttamente al contenuto desiderato e, poi, si torna alla piattaforma da cui si gestisce la propria navigazione (il motore di ricerca, il social, il lettor

Bastardo vero

Chiacchieriamo tra i  vialetti alberati. Un ragazzo si avvicina “Facciamo un selfie?” rispondi “Certo!” posa sorriso fatto. “Stendili tutti” alza il pollice e si allontana contento. “Sapesse delle nostre foto hot!” e strizzi l’occhio. “Non sei un calciatore: ti ha già dimenticato!” “Sei un bastardo vero, per questo ti voglio”.

Pace fatta

In mutande balliamo in salotto. Tu in mezzo  e io e il tuo giovane amico  ai lati. Tua moglie ci guarda e ride. Siamo buffi e sexy lo vedo dai suoi occhi. Poi si alza e ti abbraccia. Ballate. L’accarezzi. Ti bacia. Pace fatta. Siete felici. Vi lasciamo soli. Ci isoliamo e anche noi  festeggiamo.

Il mio vecchio professore di matematica

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Lui è stato il mio professore di matematica al liceo. Una vera carogna: quando mi riconsegnava il compito in classe corretto, mi fissava negli occhi e sconsolato esclamava: «Eppure hai lo sguardo intelligente!» e, ciò detto, mi allungava il foglio protocollo con l’immancabile 4 scritto in rosso.   Più o meno un paio di settimane fa mi ha contattato su Facebook e mi ha invitato a casa sua per una pizza. Ho accettato spinto dalla curiosità di vedere come se la passa un «vecchio professore in pensione e vedovo» (come mi ha scritto in chat).

Pianto muto

Ti sei stretto a me e hai pianto. Un pianto virile, muto. Hai pianto e mi si è sciolto il cuore.  E non sapevo che fare che dire. Ti sei soffiato il naso, asciugato il volto e hai spiegato il pianto. Poi mi hai sorriso: “Anche tu sei  la mia famiglia”