L’Italia libera nasce lottando contro il Vaticano


"Uno storico avvenimento. Nel palazzo Lateranense,
 il Duce e il Cardinale Gasparri
firmano l'accordo tra
lo Stato Italiano e la Santa Sede".
 Disegno della "Domenica del Corriere"

Sul “Venerdì” oggi in edicola, Curzio Maltese, nell’articolo titolato in modo significativo La crociata (medioevale) per tenere i crocifissi in aula, ha scritto parole illuminate contro coloro che si schierano a favore del crocifisso nelle aule scolastiche dello Stato italiano.
Ha ricordato ai difensori del crocifisso in aula che non è vero che tale simbolo religioso è anche simbolo dell’identità nazionale, in quanto, l’Italia – storicamente – è nata proprio combattendo contro lo Stato pontificio, tenacemente contrario all’unità nazionale.

Tra l’altro, Maltese scrive:

[...] dall’Unità d’Italia fino al regime fascista i crocifissi sono banditi dalle aule scolastiche come da qualsiasi altro edificio pubblico. Il crocifisso a scuola non è un simbolo della nazione, ma del fascismo.

Nel 1861 l’unità d’Italia, dunque, si ebbe combattendo contro lo Stato pontificio.
Aggiungiamo che, oggi, per poter avere un’Italia al passo coi tempi, moderna, laica e garante dei diritti di ognuno, è necessario lottare di nuovo contro uno Stato, qual è il Vaticano, che si dimostra giorno dopo giorno essere ottuso e retrogrado.
L’Italia (e chi la governa) deve affrancarsi da una sudditanza culturale e politica nei confronti dei vertici della Chiesa che non ha ragione di esistere.
L’Italia deve tornare a essere un Paese libero!

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