Profumi e puzze

Credo (ne sono convinto) di essere un olfattivo: l’odore di un’altra persona, per me, conta molto. Lo sento anche se non vorrei, anche quando non vorrei. Lo cerco in certe situazioni. Ad esempio, di un corpo ne devo innanzitutto sentire e gradire l’odore, prima di goderne sessualmente…
Se, in genere, quando si è innamorati, si dice che si hanno le “fette di salame sugli occhi”, io credo – da innamorato – di avere il naso compromesso: dell’altra persona percepisco solo il profumo e non le puzze (e, questo, in sostanza, sia metaforicamente, sia letteralmente: ovvero, ne percepisco solo le positività).
Di un amico, invece, percepisco nettamente anche le puzze, ma tali puzze non mi impediscono né di percepire anche i suoi profumi, né di essergli amico: le puzze le incamero e le “sopporto”. Sono le puzze di un amico, di una persona cui voglio bene. Puzze che conosco. Sopportabilissime e non repellenti.
Quando, invece, una persona proprio non mi va a genio, allora il mio naso percepisce e cataloga solo le puzze… E arrivo a non sopportarne l’odore. È come se il mio senso di repulsione si concentrasse tutto nel naso.
Quando sto male… non sopporto l’odore di nessuno, neppure il mio.

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